Fanotto replica a Santin sul “caso” Marina Uno «Nessuna interferenza»

L’area confinante con il porto turistico Marina Uno, che comprende terreno e specchio acqueo, resta al centro delle polemiche.
Sulla concessione demaniale ambita da Giorgio Ardito, presidente Lignano Pineta spa, e Alessandro Santin, imprenditore del pordenonese nei settori dell’edilizia, del turismo e dell’alberghiero, infatti, è quest’ultimo a evidenziare delle ombre sulla condotta della giunta Fanotto. Ultimo teatro di scontro è stata la sala consiliare di Sabbiadoro dove, nella riunione di mercoledì sera, i gruppi di minoranza “Io vivo qui” e Forza Italia, presentando un’interrogazione, hanno chiesto al sindaco «chiarezza sulla questione».
Un caso divampato anche su Facebook, il social network utilizzato da Santin per raccontare la “sua verità”: la vicenda è segnata da un rilevante «interesse pubblico», la cui discriminante appare essere l’effettiva riproposta - per la stagione estiva 2019 - del passo barca. Ma l’impegno a ricreare il servizio, che dallo scorso anno trasporta i turisti (a piedi o in bici) da una sponda all’altra del fiume Tagliamento, è stato assicurato da entrambi i contendenti. Sia da Ardito, riconfermando il punto di approdo nella banchina di Marina Uno (di cui è titolare), ma spostandolo sul lato opposto, sia da Santin, dichiaratosi «disponibile nel consentire il trasferimento del collegamento ad altrettanto idonea collocazione».
I post «con cui Santin accusa il sindaco, circostanziati e precisi, denunciano un’azione amministrativa poco trasparente: emerge una sorta di interferenza nella gara regionale. Senza entrare nel merito dei due imprenditori, ci preme sapere quale sia stato il suo ruolo, per capire se la condotta è stata corretta», ha detto Stefano Trabalza di “Io vivo qui”.
Valutate comparativamente le note dei due imprenditori, «la giunta ha deliberato quella della Lignano Pineta spa fondata, titolata e concreta, mentre quella di Santin una mera proposta di massima disponibilità. Il terreno al centro della diatriba non è dotato di banchina pertanto, se il concessionario fosse Santin, il servizio di passo barca quest’anno non partirebbe», ha spiegato in aula il primo cittadino riepilogando il domino di atti, forte «dell’esperienza di Bibione, che ha impiegato tre anni e 180 mila euro per realizzare un pontile mobile».
Alessandro Santin, che il consiglio comunale lo ha seguito in streaming, ha concluso: «La narrazione del sindaco contiene inesattezze e imprecisioni. La meno corrispondente alla realtà è l’impossibilità di trasferire il punto di approdo del passo barca nel terreno in questione: una banchina c’è. Ritengo inevitabile ricorrere alle vie legali, in tutte le sedi possibili. A partire dal Tar». —
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