Fallite Germacar camion e Lisetto costruzioni

PORDENONE. Altri due fallimenti decretati dal tribunale di Pordenone, sono rispettivamente i numeri 49 e 50 dell’anno solare 2015. E si tratta di sentenze “pesanti”, perché riguardano due aziende storiche della Destra Tagliamento.
Il primo caso è quello della Germacar di Sergio Cesaro spa in liquidazione, con sede legale a Pordenone in via Prasecco, facente parte del noto gruppo automobilistico, già concessionario Mercedes, attivo nel settore della commercializzazione e vendita di camion.
La società un paio di settimane fa aveva formalizzato la richiesta di concordato preventivo, presentando l’11 giugno un piano che in pochi giorni è stato dichiarato inammissibile per la mancanza dei requisiti richiesti.
Attualmente, infatti, la spa in liquidazione è titolare di un immobile in leasing e di 120 autocarri, per un valore in sede fallimentare di circa 550 mila euro.
Difficile, dunque, mettere d’accordo i 14 dipendenti licenziati a settembre, creditori privilegiati per una somma che si aggira sui 750 mila euro, cui si aggiungono gli altri 6 milioni di passivo ripartiti tra fisco e banche.
Il curatore fallimentare, Maurizio Democrito, sta valutando le possibilità di trovare un acquirente in grado di rilevare e proseguire l’attività, anche perché con la chiusura di questa azienda non rimarrebbe alcuna concessionaria di camion Mercedes in regione. Il giudice delegato è Francesco Pedoja, adunanza dei creditori stabilita per il 14 ottobre.
Il secondo fallimento è quello della Lisetto costruzioni srl, impresa di scavi, movimento terra, lavori edili stradali e in genere, con sede a Sacile.
La società alla fine di gennaio aveva richiesto l’ammissione al concordato preventivo con riserva, ottenendo dal giudice delegato Francesco Petrucco Toffolo la concessione dei termini, entro i quali però non è stato possibile presentare un piano soddisfacente per i creditori.
Nove i dipendenti in forza alla ditta, che proprio per limitare l’impatto sociale sull’economia locale e conservare il suo residuo valore, aveva concluso un contratto di affitto di ramo d’azienda con un’altra società solvibile nell’ottica di consentire il reimpiego di parte dei propri addetti.
Ma non è stato raggiunto l’obiettivo del pagamento dei debiti attraverso la cessione di beni e il realizzo dei crediti. Il curatore nominato è Laura Battistuzzi, adunanza dei creditori per la verifica del passivo fissata il 27 ottobre 2015.
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