Ecco la norma salva-sagre, pioggia di finanziamenti ai Comuni per mettere in sicurezza gli impianti

La cosiddetta legge “salva sagre”, dopo l’approvazione in Consiglio avvenuta all’inizio dell’estate, comincia a essere pienamente operativa. La giunta, infatti, ha dato il via libera al regolamento attuativo per la parte riguardante la sicurezza nelle feste paesane. In pratica, come ha ricordato l’assessore alle Infrastrutture Graziano Pizzimenti, non solo i Comuni, ma anche le Pro loco e tutte le associazioni che organizzano eventi tradizionali, potranno attingere a finanziamenti per la messa a norma e la sicurezza degli impianti nelle aree e nelle strutture che ospitano le diverse manifestazioni.
I contributi vanno da un minimo di 3 mila a un massimo di 50 mila euro. «Si tratta – ha commentato Pizzimenti – di uno strumento essenziale per assicurare la sopravvivenza di eventi che si prefiggono l’obiettivo di promuovere le tradizioni locali e di mantenere coese le comunità». Con il regolamento, che fa riferimento all’articolo 3 della nuova legge, sono stati inseriti i criteri ai quali i soggetti che faranno richiesta dei finanziamenti si dovranno attenere. A entrare più nel dettaglio, è stato uno dei promotori della norma “Misure per la valorizzazione e la promozione delle sagre e feste locali e delle fiere tradizionali”, il capogruppo della Lega Mauro Bordin.
«Dopo una prima fase conclusasi con il regolamento per la concessione di contributi per le spese tecniche, ora sono state disciplinate quelle risorse destinate alla manutenzione e alla messa in sicurezza delle sedi in cui si svolgono i diversi eventi – ha spiegato l’esponente del Carroccio –. Nei prossimi giorni sarà presentato il funzionamento del nuovo sportello attivato nella sede del Comitato regionale delle Pro Loco a cui tutti i sodalizi potranno rivolgersi per ottenere informazioni e consulenze, e in questo modo la legge entrerà pienamente a regime».
Come ha ricordato Bordin, le associazioni di volontariato potranno essere finanziate fino al 100% delle spese previste per gli interventi legati alla sicurezza, i Comuni fino all’80%. «Dopo qualche mese di lavoro – ha detto ancora il capogruppo – fa piacere che questo iter sia giunto a termine, potendo così agevolare soprattutto le piccole realtà che quasi settimanalmente organizzano eventi e manifestazioni sul nostro territorio. Credo sia stato licenziato un buon regolamento, che assegna a chi fa domanda un punteggio tenendo conto dello “stato di salute” dei vari impianti».
Creata la cornice, ora la Regione dovrà “riempirla” con ulteriori risorse, dopo i primi 630 mila euro già stanziati. Anche su questo Bordin è fiducioso: «Con la legge di Stabilità definiremo le risorse necessarie, cercando di fare il massimo per dare il supporto atteso dalle realtà che operano sul territorio. Si tratta di interventi molto sentiti dalla cittadinanza – ha concluso Bordin – e proprio per questo siamo soddisfatti per il lavoro svolto in questo ambito fino a oggi». Una realtà, quella dell’associazionismo legato al terzo settore, che in Friuli Venezia Giulia conta su 10. 500 organizzazioni, una ogni 116 abitanti, coinvolgendo qualcosa come 168 mila volontari (di questi, 22 mila, sono espressione del mondo Pro loco). —
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