Stretta sulle sagre, scatta la rivolta delle Pro loco

CASARSA DELLA DELIZIA. Non passa giorno che da un comune della regione non si alzi un grido di allarme per il rischio che piccole e grandi manifestazioni (feste, sagre, concerti o altri eventi) vengano cancellate a seguito delle rigide misure di sicurezza introdotte con la circolare del capo della polizia, Franco Gabrielli, sulla sicurezza dopo il tragico evento di Torino, che ha provocato la morte della 38enne Erika Pioletti e il ferimento di oltre mille e 500 persone.
Calate le direttive nel territorio il problema è che spesso le indicazioni che vengono date agli organizzatori sono contraddittorie o cambiano da realtà a realtà.
È per questo che, dopo la mobilitazione dell’Anci regionale, il sindaco di Valvasone, Markus Maurmair, ha sollecitato un incontro urgente con il prefetto di Pordenone per chiedere una linea unitaria sulle nuove disposizioni.
Rigidi parametri di sicurezza che comportano la necessità di aumentare gli addetti alla vigilanza: un ulteriore impegno per i volontari, oppure, nella maggior parte dei casi visto che si tratta di una attività per la quale c’è la necessità di una preparazione specifica, ulteriori costi a carico delle manifestazioni, in tempi nei quali le risorse sono comunque limitate, affidandosi a società od organizzazioni private.
Ora da Casarsa della Delizia parte la “rivolta delle Pro loco”. Sulla questione interviene il consigliere regionale del Comitato Fvg dell’Unione nazionale Pro loco, Antonio Tesolin, che è anche presidente della Pro Casarsa della Delizia.
«Ritengo che alle Pro loco e agli altri comitati organizzatori di eventi spetti quello che è stato fatto fin a oggi, e cioè garantire una vigilanza generale in base alla normativa in vigore.
Un lavoro che viene svolto normalmente dalla polizia municipale – afferma Tesolin – insieme alle altre forze dell’ordine, magari con il supporto di associazioni di volontariato come gli ex carabinieri in congedo. Se c’è un problema di allerta sicurezza dopo i ripetuti fatti di terrorismo e dopo quanto accaduto a Torino, ebbene la competenza nel garantire l’incolumità di tutti dev’essere dello Stato e dei suoi organi di Polizia.
La responsabilità non può ricadere sugli organizzatori che non hanno competenza in materia. Non possono essere i volontari a vigilare sugli accessi alle aree della manifestazioni o a essere costretti a prevedere eventuali tornelli».
L’altro aspetto che mette in rilievo Tesolin è che «ci dev’ essere una distinzione tra un evento di paese e le grandi rassegne come, ad esempio, Friuli doc e la Barcolana. Non ci può essere una generica uniformità di misure di sicurezza tra iniziative di così diversa estrazione e impatto».
Il mondo del volontariato, aggiunge il componente del direttivo regionale delle Pro loco, «è già oberato dalla burocrazia, con tantissimi adempimenti che richiedono tempo e comportano anche un esborso di carattere economico.
Fino a che le leggi sono in vigore, però, è giusto che si rispettino fino in fondo in un dialogo, ispirato al buonsenso, con le istituzioni. Detto questo – conclude Tesolin – non si può gravare ulteriormente sulle Pro loco con nuove e importanti misure legate alla sicurezza, un compito che non appartiene agli organizzatori ma alle strutture dello Stato».
Secondo la circolare Gabrielli ogni assembramento di persone richiede norme di sicurezza, sopralluoghi, commissioni e iniziative speciali.
E prescrive l’organizzazione di percorsi separati di accesso all’area e di deflusso al pubblico con indicazione dei varchi; piani di emergenza e di evacuazione, anche con l’utilizzo dei mezzi antincendio; suddivisioni in settori dell’area di affollamento; piano di impiego, a cura dell’organizzatore, di un adeguato numero di operatori; spazi di soccorso, raggiungibili dai mezzi di assistenza; servizi di supporto accessori, funzionali alla presenza del pubblico; individuazione di aree e punti di primo intervento e indicazione degli ospedali di riferimento; presenza di impianto di diffusione sonora e visiva per ripetuti avvisi sulle vie di deflusso e sui comportamenti da tenere in caso di eventuali criticità.
E ancora. Con la circolare è in vigore il divieto di somministrazione e vendita di alcolici e altre bevande in bottiglie di vetro e lattine. Francamente troppo per le piccole sagre di paese.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto