Da Verzegnis a Tarvisio: ecco le strade degli orsi in Friuli

Francesco ha ucciso un’altra pecora, Mirtillo ha fatto 23.240 metri di dislivello

UDINE. Francesco ha predato un’altra pecora nella zona del monte Verzegnis, Elisio ha riattraversato il lago di Cavazzo a nuoto e Mirtillo, lo scalatore, ha già percorso 23.240 metri di dislivello.

L'orso Francesco nel bosco, spuntano anche altri animali

Il diario dai luoghi degli orsi si arricchisce di particolari che indirizzano gli studiosi dell’università di Udine, coordinati dal ricercatore Stefano Filacorda, in nuovi filoni di ricerca.

L'orso Mirtillo torna sul luogo dove è stato catturato


L’università di Udine è uno dei pochi centri di ricerca sull’orso in Italia dove si contano una cinquantina di esemplari in Trentino e altrettanti orsi marsicani nel parco nazionale d’Abruzzo.

L'orso Elisio si muove tra i boschi della Carnia

In Friuli, il gruppo di ricerca dell’ateneo friulano ne sta monitorando tre, ma probabilmente non sono i soli a muoversi nei boschi della Carnia e del Tarvisiano dove non mancano altri avvistamenti.

Catturato un altro orso in Friuli: si chiama Mirtillo, ha 5 anni e pesa 163 chili
I ricercatori dell'università di Udine con l'orso nell’ambito del progetto Nat2Care


Attraverso i collari satellitari, i ricercatori dell’ateneo friulano seguono passo passo gli spostamenti dei plantigradi. Un lavoro che nel caso delle predazioni può evitare altri attacchi.

«Subito dopo la cattura in località Pani di Enemonzo, Francesco si è spostato nella valle di Preone e nella zona del monte Verzegnis, dove ha nuovamente predato una pecora.

«L’ha fatto in un piccolo allevamento, ma si è trattato di un caso episodico anche perché grazie al collare che ci consente di monitorarlo, abbiamo avvertito tutti gli allevatori della zona che hanno messo al riparo il bestiame».

"Mirtillo" catturato a Lusevera: l'orso ha 5 anni e pesa 163 chili (versione integrale)

Filacorda lo sottolinea ricordando che si tratta di episodi di tutt’altra natura rispetto alle antiche predazioni di Francesco in terra trentina e veneta a seguito delle quali erano pronti a ucciderlo.

Il nuotatore Elisio

Nella notte tra il 9 e il 10 maggio, mentre la scossa di terremoto spargeva il panico tra Bordano e Gemona, l’orso Elisio riattraversava a nuoto il lago di Cavazzo.

Ricatturato “Francesco” il collare dell’orso non funzionava più

Si stava spostando dalla valle del Tagliamento, arrivava dalla zona ai confini del Parco delle Dolomiti dove aveva dormito per tutto il periodo del letargo interrompendo più volte il sonno a causa delle temperature troppo elevate. Attraversato il lago, Elisio è salito sul Monte Festa e tra le trincee della prima guerra mondiale è rimasto un paio di giorni prima di scendere e rientrare a Verzegnis.

A differenza dello scorso anno, l’orso nato in Slovenia non guarda più verso il confine: forse ricorda il trauma subito quando venne investito dal treno.

Preferisce restare in Carnia, nella terra di orsi e sciacalli. I plantigradi giungono o dalla Slovenia o dal Trentino dove sono stati reintrodotti nel 1999.

L’orso Francesco fa razzia di pecore nel borgo di Pani

Ultimamente, nei boschi della valle di Preone e di Sella Chianzutan, Francesco ed Elisio hanno convissuto 15 giorni.

«Ci è capitato spesso di osservare il passaggio a poche ore di distanza di Francesco seguito da Elisio, più giovane di circa sei anni e probabilmente gerarchicamente inferiore», continua Filacorda illustrando i video che proponiamo sul sito del Messaggero Veneto (www.messaggeroveneto.it).

Lo scalatore Mirtillo

Mirtillo è il terzo orso catturato e monitorato dal gruppo specializzato nella fauna selvatica dell’università di Udine. L’animale è stato collarato alle pendici del Gran Monte nell’ambito del progetto Nat2Care. Dal giorno della sua cattura avvenuta a metà aprile, Mirtillo ha già percorso più di 170 chilometri e un dislivello complessivo di 23.240 metri, con punte di 300 metri di dislivello l’ora.

«Ha toccato per ben due volte i 2100 metri di altitudine raggiungendo forcella Lavinal a quota 2228 e i piani del Montasio (2193), le pendici del monte Canin sul versante sloveno e, qualche giorno fa, si è fermato a 1827 metri sul versante nord-ovest della Cima del lago».

La cattura dell'orso "Francesco"

Filacorda snocciola i dati con altitudini e percorsi evidenziando le caratteristiche dell’orso scalatore. In questo momento, Mirtillo si muove nel Tarvisiano, tra la val Saisera e il Lussari.

«Nel Tarvisiano – puntualizza il ricercatore – è arrivato dal parco delle Prealpi Giulie seguendo le pendici del monte Canin sul versante sloveno e l’alta valle dell’Isonzo». Nel suo muoversi nella zona, l’orso ha visitato anche l’altopiano del Montano, è arrivato in sella Lavinal, ha superato le pendici dello Jof Fuart e la cima del lago sopra Cave del Predil.

I cambiamenti climatici

Come incidono i cambiamenti climatici nella vita degli orsi? Alla domanda Filacorda risponde ricordando che le temperature oltre la media stagionale registrate anche lo scorso inverno, favoriscono il risveglio dei plantigradi. Basti pensare che Elisio e Francesco sono entrati in letargo a novembre per risvegliarsi, in coincidenza delle giornate calde, un paio di volte.

Durante il letargo gli orsi perdono dal 20 al 30 per cento del loro peso. Consumano circa 4 mila calorie al giorno. Quando si svegliano sono affamati e se non trovano da mangiare predano con maggior facilità. Lo conferma il comportamento di Francesco in località Pani dove l’orso, prima della ricattura, ha ucciso tre pecore.

«Vorremmo approfondire il tema degli effetti dei cambiamenti climatici usando indicatori raccolti anche da altri enti», annuncia Filacorda facendo riferimento ai dati sull’accumulo dei pollini rilevato nel 2016 dall’Arpa. Conseguentemente è stata registrata un’abbondanza di faggiola e questo potrebbe essere un buon indicatore per la gestione della fauna selvatica che si nutre anche con i frutti del faggio.

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