Cividale, al monastero troveranno spazio i primi bagni pubblici

CIVIDALE. I primi nasceranno all’ingresso del monastero di Santa Maria in Valle, nell’ala che fiancheggia il sagrato della chiesa di San Giovanni e che si trasformerà, a breve, in Centro visite.
Ma non saranno gli unici: all’assenza – pesante in una località dall’ormai consolidata vocazione turistica – di bagni pubblici, l’amministrazione comunale è determinata a porre rimedio al più presto e con un intervento capace di colmare appieno la lacuna. Ma i servizi che saranno ricavati all’interno delle mura dell’ex convento non saranno infatti i soli, come detto.
L’annuncio è arrivato nel corso dell’ultima assemblea civica, quando il tema – non certo nuovo ai dibattiti consiliari – è tornato alla ribalta su input, ancora una volta, della consigliera di minoranza Maria Cristina Novelli (Indipendenti per Cividale), che negli anni ha reiteratamente segnalato la carenza: «A oggi – ha ribadito in aula – i turisti, che sempre più numerosi fanno tappa nella nostra cittadina, non hanno altra scelta che ricorrere ai bar».
Ancora per poco, ha assicurato il vicesindaco Daniela Bernardi, ricordando che i lavori del primo lotto di ristrutturazione del monastero sono in corso già da alcune settimane: «I bagni pubblici – ha confermato – saranno ricavati nel settore d’ingresso, in modo tale che possa fruirne chiunque. L’area, infatti, resterà liberamente accessibile: il biglietto continuerà a essere richiesto per gli spazi a seguire, ovvero per la visita al chiostro e al tempietto».
«Ci sono però – ha annunciato – ulteriori soluzioni al vaglio per garantire copertura anche ai settori della città che registrano l’arrivo di ospiti. Stiamo studiando le migliori collocazioni sia nell’area in entrata da Udine (e dunque nei pressi della stazione ferroviaria), sia da viale Trieste, ovvero nella zona di piazza Resistenza. Obiettivo, naturalmente, è costruire strutture esteticamente non impattanti e compatibili con lo status di città Unesco».
Ma si guarda pure al pieno centro città: una possibilità, nel caso, potrebbe essere rappresentata da palazzo de Nordis, al cui pianterreno è in programma – anche di recente il sindaco Balloch ha fatto pressing, allo scopo, sulla Soprintendenza regionale – l’attivazione di un centro di prima accoglienza e informazione dei visitatori allestito con criteri d’avanguardia.
Il tema dell’ospitalità turistica ha innescato, però, pure un dibattito sulla cura degli spazi verdi pubblici: «Predisporre un regolamento di gestione degli stessi è impossibile – ha detto l’assessore Giuseppe Ruolo -, fare un’ottima programmazione degli interventi da porre in essere è invece possibile ed è su tale linea che ci stiamo muovendo. Obiettivo è la massima tempestività nelle opere necessarie».
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