Chiusi altri sportelli Bufera sulle Poste

Caos nel recapito della corrispondenza: la chiusura di alcuni sportelli postali in regione, tra cui quello di Pordenone, ha generato una situazione di criticità.
Gli addetti di Poste sono esasperati e i cittadini inferociti. «E' l'effetto della nuova modalità di consegna delle inesitate (la corrispondenza che non è stato possibile consegnare, ndr) introdotta da Poste da lunedì scorso – osserva Gianfranco Parziale (Cisl) –: la chiusura degli sportelli di Pordenone, Udine, Trieste, Gorizia e Monfalcone dedicati a questa attività ha generato la riduzione del servizio per i cittadini, che in molti casi avranno a disposizione soltanto il sabato mattina per ritirare gli oggetti a firma che il portalettere non è riuscito a consegnare. Tanti utenti stanno passando da un ufficio all’altro alla ricerca della corrispondenza. L’inopportuna e approssimativa gestione di questo processo ha messo ulteriormente in difficoltà servizio di recapito e uffici».
«Abbiamo più volte denunciato i tanti disservizi e ritardi legati alla consegna della corrispondenza a giorni alterni, eppure Poste ha deciso di caricare i portalettere di un’altra gravosa attività – fa sapere –. Assistiamo ogni giorno, impotenti, al girovagare dei colleghi da un ufficio all’altro per tenerli aperti, ma l’azienda non ha previsto rafforzamenti dell’organico per questo servizio. Prevediamo quindi attese ancora più lunghe».
Parziale propone alcuni esempi: «Il portalettere di Arba, a un certo punto della giornata, deve abbandonare l’attività di recapito per andare ad Anduins solo per consegnare il dispaccio delle inesitate all'ufficio postale e poi ritornare ad Arba per riprendere la consegna – spiega –. Ben 48 chilometri e più di un’ora. Stesso discorso per Val Tramontina e Valcolvera. Gli uffici non sono in grado di gestire altri servizi ed si deve integrare l’organico. Si pensi che i direttori sono costretti a stare allo sportello per tenere aperti gli uffici e alleviare criticità e disservizi».
«I residente a Castelnovo del Friuli dovranno prendere un giorno di ferie per ritirare, in ritardo, la corrispondenza, visto che lo sportello è aperto solo lunedì, mercoledì e venerdì – aggiunge –. E così in molti altri comuni». I sindacati hanno avviato «vertenze nazionali e regionali per affrontare le criticità di uffici e recapito. Riteniamo, comunque, che la politica debba scendere in campo al nostro fianco per tutelare un servizio essenziale».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto