Cervignano, l’albero monumentale si piega ma non si spezza

Prove tecniche di trazione per verificare la tenuta del platano. È un “sorvegliato speciale” per un fungo. Il sindaco: faremo di tutto per salvarlo

CERVIGNANO. Arriva anche da fuori regione il sostegno all’amministrazione comunale, che si è presa a cuore lo storico platano di Scodovacca, alto 27 e largo 31 metri, da oltre 150 anni simbolo della cittadina, balzato anche agli onori della cronaca nazionale.

Il platano secolare è ammalato: il Comune non vuole abbatterlo
Bonaventura Monfalcone-15.05.2018 Albero secolare Scodovacca-foto di Katia Bonaventura

La pianta, in gestione da parte di Fvg Strade, è malata. Ha un fungo che ha attaccato buona parte delle radici e per questo è “sorvegliata speciale”. In previsione della stagione estiva, caratterizzata anche da forti acquazzoni, qualche giorno fa, una ditta specializzata, l’Ares di Ferrara, è intervenuta per eseguire una nuova prova di trazione, come previsto dal protocollo di monitoraggio.

Nel 2014, l’albero era stato abbassato di oltre due metri e mezzo, come da indicazione ricevuta dagli esperti coinvolti nella valutazione di stabilità. Nei giorni scorsi, gli esperti sono tornati al lavoro.

«Abbiamo effettuato un’analisi di stabilità a trazione controllata – spiega Sergio Minelli, della ditta Ares –. I risultati non sono ancora definitivi. A livello visivo pare non ci siano evidenti modifiche. Tra una decina di giorni comunicheremo i risultati.

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Una cosa è certa: per alberi di questo tipo sono necessari questi approfondimenti. La trazione controllata è l’unico esame oggettivo. Il platano di Scodovacca è un patrimonio per la collettività e pertanto deve essere gestito e mantenuto in sicurezza».

In tanti, sono scesi in strada per assistere e immortalare il tanto atteso intervento di manutenzione sul grosso platano. Per consentire agli esperti di operare in sicurezza, le provinciali 54 e 68 sono state chiuse al traffico.

«È stata ripetuta la prova effettuata nel 2014 – spiega l’ex assessore Ivan Snidero, agronomo e arboricoltore di professione – sia per quanto riguarda la posizione dei sensori e sia per quanto concerne le condizioni ambientali. La prova di trazione controllata simula le raffiche di vento.

“Accorciato” il platano di Scodovacca - Foto
Bonaventura Monfalcone-23.03.2015 Potatura platano-Scodovacca-foto di Katia Bonaventura

Viene legato e fasciato il baricentro dell’albero con una fune e messo in tensione grazie a un paranco forestale. Il trattore, messo a disposizione dalla ditta Adriawat, serve solo come contrappeso. Grazie ai sensori, posti alla base del fusto e lungo i cordoni più grossi del tronco, viene rilevata la resistenza al ribaltamento e alla rottura delle fibre.

La tipologia di prova è scientificamente riconosciuta come la più valida. La ditta Ares, nei prossimi giorni, proporrà tecniche avanzate di salvaguardia, che dovremo decidere se accettare o meno».

In tutto questo periodo, assicura l’amministrazione, sono state monitorate la vitalità della pianta e le radici. Sono stati anche eseguiti alcuni trattamenti al terreno.

Tre anni fa, il “caso” del platano aveva acceso il dibattito politico. La Provincia di Udine, che ha cessato le sue funzioni di ente locale a partire dal 22 aprile, aveva dichiarato di essere intenzionata ad abbattere la pianta mentre il Comune aveva fin da subito deciso di optare per un intervento di manutenzione. Tra i cittadini c’è chi è favorevole e chi è contrario all’abbattimento.

L’amministrazione difende la propria scelta. «L’albero è diventato il simbolo di una tradizione locale – il commento del sindaco, Gianluigi Savino –. Faremo tutto ciò che possiamo per conservarlo nel tempo. Spero che queste analisi abbiano un esito positivo.

Mi sono giunte telefonate e mail da parte di tanti cittadini, anche da fuori regione, che ci hanno manifestato il loro sostegno».

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