Caldo in anticipo, la Regione allerta i medici: "Oltre 1.200 anziani sono a rischio"

E' partita nei giorni scorsi, in anticipo rispetto al passato, la campagna di prevenzione sugli effetti dannosi del caldo estivo sulla salute avviata dalla Regione. Lo slogan è “Quando fa molto caldo stai al fresco, stai in compagnia e...bevi acqua”.

È una delle campagne di prevenzione avviata dalla Regione, che si concluderà il 31 agosto. In teoria. «In questa situazione in cui non esistono più le stagioni - afferma Paolo Pischiutti, direttore dell’Area promozione salute e prevenzione della Regione - siamo pronti eventualmente a proseguirla anche dopo».
Si può contattare il Cup (Centro unico di prenotazione) che ha un numero dedicato (telefono 0434223522) dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 e sabato dalle 9 alle 12.
«I bambini - si legge nel manifesto -, gli anziani, le persone con patologie respiratorie e cardiache si adattano con maggiore difficoltà al caldo: controlliamoli con più attenzione. Telefonate - si legge ancora nel manifesto - alle persone bisognose». Sono 1.200 gli anziani già considerati a rischio.
La Regione dà anche una serie di consigli per affrontare meglio il caldo e le eventuale emergenze: bere spesso, anche se non si ha sete, almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, evitando le bevande zuccherate e l’alcol; indossare vestiti leggeri, ampi e preferibilmente di fibre naturali come il cotone; fare pasti leggeri a base di frutta, verdure e cibi freschi.
Evitare di usare il forno e altri elettrodomestici che producono calore (phon, ferro da stiro); uscire di casa nelle ore meno calde della giornata; fare docce con acqua tiepida per evitare bruschi sbalzi di temperatura; rinfrescare la casa nelle ore serali o al mattino presto per permettere il ricambio d’aria e non lasciare mai, nemmeno per periodi brevi, persone o animali in macchine parcheggiate al sole.
Il ministro della Salute dà anche indicazioni per le persone a rischio: anziani, pazienti con patologie croniche (cardiovascolari, respiratorie, neurologiche, diabete) e o che assumono farmaci, devono consultare il medico per un eventuale aggiustamento della terapia o della frequenza dei controlli clinici e di laboratorio; segnalare al medico qualsiasi malessere, anche lieve, che sopraggiunga durante la terapia farmacolgica e non sospendere mai di propria iniziativa la terapia in corso.
«Nei periodi prolungati di caldo intenso - proseguono le linee guida del Ministero -, bisogna prestare attenzione a familiari o vicini di casa anziani, specialmente se vivono da soli e, ove possibile, aiutarli a svolgere alcune piccole faccende, come fare la spesa, ritirare i farmaci. Segnalare ai servizi socio-sanitari eventuali situazioni che necessitano di un intervento, come persone che vivono in situazioni di grave indigenza o di pericolo per la salute».
«Appena ci si rende conto che una persona ha un colpo di sole o un colpo di calore - afferma Francesco Mazza, primario del reparto di pneumologia dell’ospedale di Pordenone - la si deve portare in un ambiente fresco (non sotto una tenda, anche se all’ombra), si somministrano liquidi (per combattere la disidratazione, meglio leggermente salati), si spruzza sul corpo acqua tiepida (non fredda, perché provocherebbe vasocostrizione e impedirebbe così la dispersione del calore) e si appoggiano compresse bagnate sulla fronte, sui polsi, sull’inguine, sul collo.
Se la persona è svenuta, la si fa sdraiare con le gambe leggermente sollevate e la testa a livello zero (non su un cuscino). Nei casi più seri allertare il 118. I soggetti più a rischio sono i bambini e gli anziani, ma anche le ragazze durante il ciclo mestruale.
E poi: chi svolge un’attività fisica impegnativa quando il termometro è oltre i trenta gradi e chi, infine, non fa colazione alla mattina. Questo provoca una carenza di zuccheri nel sangue che rende più vulnerabili».
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