Caduti e dispersi, anche gli studenti ricordano il sacrificio dell'Armir

POZZUOLO. Tempio di Cargnacco gremito e tanta commozione, ieri, alla Giornata del Caduto e del Disperso. In attesa di sapere se nell’enorme fossa comune rinvenuta in Russia, a Kirov, ci siano altri resti di soldati italiani, la cerimonia promossa dall’Unirr (l’unione dei reduci di Russia) ha quindi riempito come di consueto il sacrario, nonostante la concomitanza con le manifestazioni a ricordo degli alpini nel terremoto, a Gemona.
Due i momenti particolarmente toccanti: il saluto di Luigia Fusar Poli, già presidente nazionale, e la partecipazione di una delegazione di adolescenti da Porto Tolle.
Il cappellano militare don Albino, che ha officiato il rito, ha invitato «a guardare tutti verso il cielo, per scongiurare conflitti personali e generali, come le attuali 50 guerre in corso», in una chiesa pavesata dai medaglieri dell’Unirr, dell’Associazione nazionale famiglie caduti e dispersi in guerra (presente la medaglia d’oro Del Din), i vessilli di sezioni Unirr, delle associazioni combattentistiche, i gonfaloni di Comuni friulani con i sindaci, della Provincia.
«Eroi senza croce, siamo qui per onorarvi», ha introdotto Fusar Poli, ricordando il padre non conosciuto e due zii mai tornati, e annunciando il ritiro dopo 23 anni «per passare il comando a chi è più giovane: sono certa che rinnoverà il ricordo dei 90 mila caduti e che sarà una grande presidenza».
Dicendosi «grata della simpatia, del sostegno, della vicinanza» ha consegnato un piccolo dono, il primo logo dell’Unirr, al sindaco di Pozzuolo, Nicola Turello, e al maestro del coro, Silvio Nigris, e ringraziato l’alpino Ido.
Gratitudine che Turello ha ricambiato, per la preziosa opera svolta da Fusar Poli, rammaricandosi poi per i tagli del ministero ai fondi per la manutenzione del tempio. Da Francesco Maria Cusaro, nuovo presidente Unirr, ancora un appello a onorare e conservare la memoria di quanti hanno dato la vita in Russia. E un elogio all’esercito per le missioni di pace è arrivato dal vice presidente del Consiglio regionale, Paride Cargnelutti.
Gli ormai pochissimi reduci sono stati salutati affettuosamente da tutti. A dare speranza sulla continuità della memoria sono stati i ragazzi delle medie di Porto Tolle (un’allieva ha accompagnato al flauto le note del silenzio): il primo nucleo di una sezione giovanile Unirr, di cui Cusaro si è detto orgoglioso.
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