Bimbo di 5 anni muore soffocato dal fumo, i fratelli intossicati nel rogo della casa

PINZANO AL TAGLIAMENTO. Il piccolo Abdoul, 5 anni, si è nascosto sotto il letto, d’istinto, per cercare di sfuggire a quel fumo denso e acre che invadeva la stanza al primo piano, rendendo l’aria sempre più irrespirabile mentre in casa, al civico 13 di via Principe Umberto a Pinzano al Tagliamento, divampavano le fiamme.
Nel trascinarsi sul pavimento fino al letto, Abdoul ha perso una scarpina. È così che il vigile del fuoco Fausto Marzotto, 43 anni, di Cordenons, lo ha trovato. Il bimbo era proprio sotto il letto, dove l’intuizione del soccorritore lo ha spinto a cercare, ormai svenuto a causa del monossido di carbonio.
Il pompiere, che stava ispezionando tutte le stanze dell’abitazione con i colleghi, ha preso fra le sue braccia il bimbo e lo ha affidato a un altro vigile del fuoco che si è calato con la scala italiana dalla finestra. Subito sono state praticate le manovre di rianimazione al piccolo, ma le esalazioni di monossido di carbonio sono state per lui fatali: circa un’ora e mezza dopo, alle 17.50, all’ospedale di San Daniele del Friuli è stato constatato il decesso di Abdoul Loughmane Bambore.
Il bimbo, nato a San Daniele del Friuli, aveva compiuto 5 anni il 25 ottobre. I suoi fratelli maggiori, due gemelli di 27 anni, ignoravano che Abdul si trovasse in casa: pensavano che fosse ancora all’asilo. Entrambi sono rimasti intossicati.
Uno dei gemelli stava riposando dopo aver fatto il turno di notte alla Lima di Flagogna, quando è stato sorpreso dalle fiamme a letto e così preso dal panico si è lanciato da una finestra al primo piano, procurandosi fratture e un’ustione.
È stata la mamma del bimbo, accorsa alla notizia dell’incendio, a rivelare che Abdoul si trovava in casa. Così i pompieri sono corsi dentro a cercarlo.Il vigile del fuoco che si è lanciato fra le fiamme per salvare il piccolo si è sentito male a sua volta per un colpo di calore ed è stato ricoverato in ospedale e poi dimesso in serata.
I vigili del fuoco (sul posto Spilimbergo e Maniago e l’autobotte di Pordenone) sono riusciti a contenere le fiamme, evitando che si propagassero alle abitazioni vicine. La casa al civico 13 (nella quale vive la famiglia Bambore, originaria del Burkina Faso, composta da cinque persone) è stata dichiarata inagibile dai vigili del fuoco e posta sotto sequestro dai carabinieri di Spilimbergo.
Escluse reponsabilità di terzi. Ai superstiti grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale e della comunità del Burkina Faso è è stata assicurata una sistemazione temporanea. Oggi i vigili del fuoco eseguiranno un sopralluogo per capire che cosa abbia potuto innescare il rogo: non è stato possibile fino a ieri sera individuare le cause.
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