Banchi con le rotelle e computer: ecco la scuola a prova di virus

PORDENONE. Nelle scuole mancano bidelli e per garantire la sorveglianza anti contagi da Sars-Cov2 il liceo Grigoletti a Pordenone butta il cuore oltre l’ostacolo con la didattica mista: nel prossimo anno scolastico sono previste lezioni in presenza cinque giorni su sei nelle aule in via Interna e online il sabato.
A un isolato di distanza, nel liceo Leopardi-Majorana è pronta, invece, una maxi aula di 28 banchi a trapezio con le ruote, per garantire il distanziamento sociale e la didattica creativa a una classe numerosa.
All’Itis Kennedy la geometria variabile dei banchi monoposto è definita dalla segnaletica orizzontale per evitare assembramenti. Cosa manca? «La fornitura di banchi e sedie con le ruote – spiega il direttore amministrativo, Anna Zanchetta – bidelli in organico e pure docenti».
Una cosa è certa: anche a Pordenone è partita la corsa contro il tempo per fare partire in sicurezza l’anno scolastico. L’appuntamento è fissato per il 16 settembre. «L’accesso in tutti gli istituti dei genitori, ospiti esterni, relatori, fornitori e visitatori occasionali sarà registrato – anticipa Zanchetta – già dal primo settembre su un registro. Saranno annotati anche gli orari di ingresso, di uscita e le generalità di tutte le persone che accedono negli istituti».
LE SOLUZIONI
Anche nell’era Covid, nelle scuole il valore aggiunto è quello dell’organizzazione. «Stiamo lavorando a soluzioni condivise per applicare le linee di sicurezza anti contagio – conferma la dirigente del Grigoletti Ornella Varin –. Lavoriamo alla didattica mista a partire dal 16 settembre».
Non mancheranno corsi di recupero per gli studenti promossi “d’ufficio” lo scorso giugno. «Il primo settembre, 1.200 studenti si ritroveranno nelle aule del liceo Leopardi-Majorana per affrontare i corsi di repuro». A farlo notare è la dirigente Teresa Tassan Viol che per raggiunti limiti di età non sarà più lei a gestire il prossimo anno scolastico. «La logistica delle aule in tre sedi – sottolinea – è definita».
Anche nell’ammiraglia dell’istruzione tecnica pordenonese Kennedy gli arredi sono già stati sistemati nelle aule. «Ci sono 400 studenti coinvolti nei corsi di recupero che inizieranno il primo settembre – racconta la dirigente scolastica Laura Borin –. Complessivamente abbiamo organizzato 43 i corsi con un numero di studenti in aula variabile da cinque a venti. In tutte le aule i 1.600 studenti troveranno la posizione dei banchi indicata con nastro adesivo».
Ma resta ancora molto da fare visto che le scuole sono ancora in attesa dei nuovi arredi e dell’organico di supporto. «Stiamo parlando di circa dieci corsi di recupero al giorno in contemporanea con 150 studenti –calcola Borin –. Gli spazi saranno suddivisi in tre accessi separati, in specifiche aree, per evitare gli assembramenti».
LE RICHIESTE
«Abbiamo chiesto quattro bidelli in più – continua la dirigente Varin – speriamo che siano autorizzati. Il liceo con 16 mila metri quadri di superficie ha solo 16 bidelli in organico di diritto: sono insufficienti». Le operazioni di sanificazione a ogni cambio dell’ora di lezione, l’attenzione alla pulizia e l’aerazione di tutti i locali compresi i bagni sono un carico di lavoro aggiunto che le scuole stentano a sostenere.
«L’Isis Zanussi aprirà 14 accessi agli studenti per il rientro in aula senza assembramenti – prevede il dirigente Giovanni Dalla Torre –. A Pordenone ci attrezziamo con le misure anti contagio Coronavirus».
Dalla Torre come molti altri colleghi ha chiesto cinque bidelli in più che andranno a sommarsi ai 20 in organico, per controllare gli accessi: «600 studenti entreranno alla spicciolata da 14 ingressi per evitare assembramenti – puntualizza –. Allo Zanussi abbiamo spazi sufficienti per garantire la distanza di sicurezza tra gli studenti e i professori, poi utilizzeremo le vecchie ali dell’istituto e ci attrezzeremo per ripartire con lezioni in aula fin dal 16 settembre».
I presidi, insomma, stanno affrontando i problemi uno alla volta: per ottomila studenti pendolari delle superiori il nodo da sciogliere è quello degli orari dei pullman e treni.
«I nostri studenti arrivano anche dal Veneto – dicono i dirigenti –. Non sembra possibile incidere sugli orari dei trasporti pubblici» Intanto tra vecchi e e nuove difficoltà ci si prepara alla prima campanella che suonerà alle 8. —
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