Arriva Aldi, un altro supermarket a Udine: in viale Tricesimo ne spunta uno ogni 200 metri

La catena tedesca sbarca anche nel capoluogo friulano: cresce il numero di megacentri, chiudono i piccoli negozi



Viale Tricesimo si conferma il paradiso dei consumatori. Tra pochi mesi sbarcherà in città il “re dei discount”, l’Aldi, aumentando così l’offerta dei supermercati. Saranno, quindi, quattro i mega market presenti in un fazzoletto di terra di appena 800 metri.



La conferma dell’arrivo nel capoluogo friulano del colosso tedesco arriva dagli uffici di palazzo D’Aronco. Da alcuni giorni è iniziata in viale Tricesimo 95 la demolizione di un fabbricato direzionale. Qui sorgerà il supermercato Aldi oltre a una serie di piccole attività complementari al commercio. Il permesso a costruire è stato rilasciato a novembre 2017, in seguito a un pagamento di 70 mila euro di oneri.

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La catena, nata in Germania, ha inventato il format dei negozi di alimentari a prezzi bassi subito dopo la Seconda Guerra Mondiale ed è stata una delle prime insegne a espandersi oltre i propri confini, in 11 Paesi, dall’Austria agli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna all’Australia. Di recente ha deciso di espandersi anche nel Nord Italia – inizialmente 60 punti vendita per poi raggiungere quota cento – e ha scelto Spilimbergo nella provincia di Pordenone e Manzano nella provincia di Udine come prime basi della propria crescita in regione.

Acronimo di Albrecht-Discount, il primo negozio fu inaugurato nel 1946 ad Essen, in Germania, dai fratelli Karl e Theo Albrecht, che rilevarono l’attività fondata dalla madre nel 1913. Principale concorrente della Lidl, Aldi vanta un fatturato pari a 58 miliardi di dollari. In tutto il mondo i supermercati Aldi hanno tipicamente la stessa dimensione (800 – 1.000 metri quadri, una dimensione più piccola dei supermercati oggi prevalenti in Germania), e spesso i prodotti non sono collocati sugli scaffali ma lasciati sui pallet. Fin dagli anni Novanta il colosso varietà di frutta e verdura, latticini e altri prodotti freschi, e recentemente anche biologici. E poi ci sono i prodotti non-food (elettrodomestici, pc, abiti e altro).

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L’invasione dei mega market


Aldi sarà il quarto supermercato in appena 800 metri. Sarebbero stati cinque se l’Eurospar, situato proprio di fronte al fabbricato dove sorgerà il discount, non avesse chiuso i battenti il primo gennaio. Proseguendo in direzione Tavagnacco sul lato sinistro si trova un altro discount, la Lidl, e a destra il Carrefour situato all’interno del parco commerciale Terminal Nord. Vicino a Là di Moret, invece, un’altra storica presenza, la Prix. Se ci spingiamo nel territorio del Comune di Tavagnacco, due chilometri più in là, ci imbattiamo prima nell’Eurospin, poi, di fronte, nel centro commerciale Friuli dove c’è un altro Carrefour e, infine, lungo la strada che porta nell’abitato di Feletto Umberto, nella Metro. Insomma in appena tre chilometri abbiamo in totale sette mega market a cavallo tra due Comuni.

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Udine 9 Marzo 2015. Sito Ex Coca Cola in Viale Palmanova.Telefoto Copyright Petrussi Foto Press - Diego Petrussi


Un po’ la stessa situazione che si può riscontrare lungo un’altra direttrice, viale Palmanova, dove in appena 500 metri sorgono quattro supermercati, Panorama, Lidl, Eurospin e, a breve, anche il nuovo mega market nell’area ex Coca Cola, con la pratica che è in corso di istruttoria da parte degli uffici comunali per valutare alcuni aspetti, in particolare la viabilità, l’accessibilità e le piste ciclabili.

I dati del commercio in città

Nonostante la presenza dei supermercati, il comparto del commercio – compresi anche i piccoli negozi – sostanzialmente tiene in città, rispetto ai dati drammatici diramati giovedì a livello nazionale. In un anno, secondo il report dell’ufficio studi della Camera di Commercio di Udine, si è registrato un saldo negativo di 24 unità. Da 2.866 negozi si è passati a 2.842.

A soffrire di più il commercio all’ingrosso (-22), gli esercizi alimentari, bevande e tabacco (-7) e gli articoli ricreativi (-6). A fare da contrappeso il boom dei servizi di ristorazioni con una crescita di 25 unità (da 1.003 a 1.028). I bar sono leggermente calati, ma restano comunque molti, 497, ovvero uno ogni 200 abitanti.

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