Recuperati i tre alpinisti rimasti bloccati sul Cogliàns dopo la notte passata in parete

I rocciatori, tutti della provincia di Udine, avevano appena affrontato la via Mazzilis Moro fino al Pilastro della Plote quando le funi si sono bloccate su uno spuntone di roccia. Le operazioni di salvataggio interrotte per la scarsa visibilità, riprese e concluse domenica mattina grazie a una “finestra” di bel tempo

Alessandro Cesare

Sono stati recuperati e tratti in salvo, introno alle sette di domenica 4 maggio,  con tre “verricellate” gli alpinisti rimasti bloccati nel gruppo del Coglians per tutta la notte, grazie ad una finestra di bel tempo.

Fondamentale, nel recupero di domenica mattina, è stato l’apporto dell’Osmer Fvg, che ha previsto il profilarsi della finestra di bel tempo. A bordo dell’elicottero sono stati imbarcati due tecnici di elisoccorso del soccorso alpino.

Gli alpinisti erano rimasti bloccati a quota 2.400 metri, poco sotto Torre Chianevate, nel gruppo del Cogliàns Chianevate. È la sorte toccata sabato 3 maggio a tre escursionisti della provincia di Udine, che sono stati costretti a trascorrere la notte all’addiaccio.

Troppo rischioso il loro recupero, nessa serata di sabato, a causa della scarsa visibilità. I volontari della stazione del Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico del Fvg, insieme al personale del soccorso alpino della Guardia di finanza di Tolmezzo, sono riusciti a mettersi in contatto con i tre, tutti maschi, scongiurando problemi di tipo sanitario. Hanno quindi condiviso l’opzione di dover trascorrere la notte in parete.

Al centro, contrassegnato con un cerchio rosso, il luogo in cui sono rimasti bloccati i tre alpinisti
Al centro, contrassegnato con un cerchio rosso, il luogo in cui sono rimasti bloccati i tre alpinisti

L’allarme è scattato attorno alle 17.20, con il Nue 112 che ha allertato la Sores, attivando l’elisoccorso con il tecnico del Cnsas a bordo, pronto a recuperare i tre alpinisti con il verricello. Ma, come già accennato, i soccorritori hanno preferito desistere per la poca visibilità, decidendo di procedere con il recupero all’alba.

Sabato 3 maggio è stata scartata subito anche l’ipotesi di raggiungere gli escursionisti con l’invio di squadre via terra, dal momento che i tempi di recupero si sarebbero protratti con il buio, aumentando i rischi per gli stessi soccorritori, anche per la presenza di neve nei terrazzamenti e nei canaloni ad alta quota.

I tre, dopo aver compiuto la salita della via Mazzilis Moro al Pilastro della Plote, hanno effettuato la prima calata in corda doppia sulla linea di discesa quando le funi si sono bloccate su uno spuntone.

Dopo vari tentativi i tre sono riusciti a sbloccarle ma a quel punto la luce stava diminuendo e la scarsa visibilità sui punti di calata li ha convinti a fermarsi e a chiedere aiuto.

I soccorritori, una decina in tutto, hanno trascorso la notte al campo base, ai laghetti di Timau, mantenendo il contatto con i rocciatori. Domenica mattina il recupero.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto