Altro stop agli arredi per piazza San Giacomo: per il via libera serve un nuovo progetto

Andrà presentato al Comune di Udine e alla Soprintendenza. Gli operatori pronti a riproporre la prima bozza aggiornata

UDINE. Subisce un altro stop l’iter per arredare il plateatico di piazza San Giacomo con sedie e tavolini: manca il progetto definitivo da presentare a Comune e Soprintendenza per avere il via libera all’occupazione del suolo pubblico. Dopo che la Confcommercio si è chiamata fuori – l’architetto Fabio Passon ha proposto un’ipotesi che ha avuto il merito di fare sintesi tracciando la strada da seguire, ma nulla di più –, ora gli operatori della piazza dovranno coinvolgere un altro professionista per proporre un prospetto finale.

Tavolini, bar, ristoranti e isole verdi: «Ecco la nuova piazza San Giacomo»


È probabile che per fare presto si ricorra alla prima bozza di occupazione del plateatico, quella redatta da Michele Prencipe, aggiornandola alle prescrizioni della Soprintendenza. Nello specifico, le Belle Arti chiedono la copertura della pavimentazione in corrispondenza di tavoli e sedie, una fascia di rispetto visivo di fontana, colonna e chiesa, un arredo uguale per tutti. «Dobbiamo ricominciare tutto dall’inizio», si lascia scappare Adriano Pez, titolare del bar l’Elite, a cui va il merito di aver messo tutti d’accordo sulla proposta di noleggiare sedie e tavolini.

L'architetto su piazza San Giacomo: "Il Piano di Confcommercio è sbagliato"
Udine 23 maggio 2020 Movida, gente e controlli in centro ©Foto Petrussi


L’accordo prevede una spesa di poco meno di 300 euro mensili ad attività (10 quelle che hanno aderito sulle 12 totali della piazza) per posizionare 60 tavolini, 240 sedie e 20 ombrelloni fino alla fine di ottobre. «Pensavamo andasse bene il progetto di Confcommercio, invece dobbiamo rivolgerci noi a un professionista – continua Pez –. Lo faremo, ma vogliamo capire se a pagare le spese per la copertura della pavimentazione e per l’acquisto di fiori e piante saremo noi operatori o, come anticipato qualche giorno fa, si farà avanti la Camera di Commercio».

Un punto, quest’ultimo, che resta in sospeso nell’attesa che il Comune rompa il gelo venutosi a creare dopo il botta e risposta tra il sindaco Pietro Fontanini e il presidente dell’ente camerale Giovanni Da Pozzo.

Piazza San Giacomo, i commercianti al Comune: «Servono garanzie e i nuovi arredi anche in futuro»


«Dopo che il professionista incaricato dagli operatori avrà formalizzato una proposta progettuale – chiarisce l’assessore alle Attività produttive Maurizio Franz – rispettosa delle indicazioni della Soprintendenza e contenente un’ipotesi di costo per copertura delle pietre e fioriere, avvieremo un ragionamento con vari soggetti, Cciaa compresa, per capire come procedere. Mi incontrerò con il presidente Da Pozzo e ne discuteremo».

Piazza San Giacomo ridisegnata per la fase 2: non piace il tappeto rosso bocciato dalla Soprintendenza


Per gli operatori l’unico dubbio resta legato al tipo di copertura da utilizzare – moquette o finta erba –, che dovrà resistere fino a ottobre agli agenti atmosferici. Da chiarire anche se debba esserci un tappeto unico o ritagli diversi per ogni spazio riservato ai locali. Interpellato sulla vicenda, il presidente Da Pozzo, dopo le polemiche sorte attorno all’arredo di piazza San Giacomo, preferisce non rilasciare dichiarazioni. Conferma, però, la disponibilità della Cciaa a farsi carico del costo del rivestimento della piazza e delle fioriere.

Ora l’obiettivo degli operatori è riuscire a chiudere tutto entro la metà di giugno, quando l’Austria finalmente riaprirà i confini (questo, almeno, è il loro auspicio) con San Giacomo che ricomincerà a ripopolarsi di turisti. Poterli accogliere con una piazza tutta nuova sarà un modo per fidelizzare ancora di più gli affezionati del “salotto buono” della città. «Sono fiducioso, un passetto alla volta ci stiamo avvicinando alla meta», chiude Franz.
 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto