Piazza San Giacomo, i commercianti al Comune: «Servono garanzie e i nuovi arredi anche in futuro»

UDINE. C’è la necessità di fare presto, seguendo però le regole della Soprintendenza. Gli operatori di piazza San Giacomo scalpitano per occupare il plateatico con tavolini e sedie, ma prima di investire chiedono garanzie sul fatto che i nuovi arredi possano essere utilizzati non solo in questi mesi di emergenza, ma anche nei prossimi anni.
Nel frattempo Confcommercio, che ha “regalato” un’ipotesi di progetto alla città, dopo le critiche ricevute, è pronta a defilarsi, lasciando che gli operatori facciano da sé.
«Abbiamo cercato di agevolare il dialogo con le istituzioni, di contenere i tempi di verifica della Soprintendenza, di favorire una sinergia tra i locali – ha detto Fabio Passon, architetto e consigliere mandamentale di Confcommercio –. A questo punto auspichiamo che le attività economiche possano condividere una sintesi che accontenti istituzioni, imprenditori e cittadini».
Le regole della Soprintendenza. Lunedì 25 maggio in sala Ajace, Comune e Confcommercio hanno riunito i dodici operatori di San Giacomo aprendo un confronto sull’occupazione della piazza.
Per ottenere un via libera dalla Soprintendenza per l’utilizzo del plateatico vanno rispettate tre regole: pavimentazione coperta, garanzia di una fascia di rispetto a tutela di chiesa, fontana e colonna, arredo uguale per tutti.
La proposta firmata da Passon rispetta già questi elementi, ma nulla vieta agli operatori di aggiornare la vecchia ipotesi formulata da Michele Prencipe o di presentarne una ex novo. Con il rischio, però, che i tempi si allunghino ulteriormente.
Il Comune. «Siamo qui per confrontarci con chi lavora in piazza San Giacomo – ha chiarito Franz, intervenuto insieme ai colleghi Alessandro Ciani e Fabrizio Cigolot –. Abbiamo aperto un canale diretto con la Soprintendenza, possibilità non scontata fino a qualche tempo fa.
Per questo chiediamo a chi è disposto a farlo, di investire per la realizzazione di un arredo urbano uniforme sul plateatico della piazza. Sarà essenziale un lavoro di squadra, tenendo presente non solo le necessità degli operatori, ma anche quelle dei cittadini che frequentano la piazza».
L’idea del Comune è occupare il plateatico con tavoli, sedie e ombrelloni da giugno a ottobre, rendendo l’area ancora più accogliente per residenti e turisti.
«Nessuno vuole imporre la proposta di Passon e certamente non abbiamo mai sostenuto che lui debba essere l’unico professionista a mettere mano sulla piazza», ha sottolineando Ciani replicando allo scetticismo di alcuni operatori, che vorrebbero utilizzare subito il plateatico, come già avvenuto in altre parti della città.
Gli operatori. Da un lato gli addetti ai lavori hanno paura che un progetto troppo articolato possa far slittare i tempi. Dall’altro però si sono presentati alla riunione senza avere una proposta unitaria né un budget massimo di spesa (si parla di 5 mila euro ad attività, ma anche di un interessamento della Cciaa a coprire parte delle spese). Chiedono tempi brevi e costi contenuti.
«L’interesse a migliorare è di tutti – hanno ammesso –. A breve ci sarà la concorrenza della nuova via Mercatovecchio e dovremo diventare più attrattivi. Spero che possa aprirsi un ragionamento non solo sul plateatico, ma anche sugli spazi già in uso per un loro rinnovamento».
Confcommercio. «Abbiamo voluto dare un nostro contributo per ridurre i tempi – ha assicurato Passon –. Muovendosi tutti insieme con una proposta rispettosa delle regole, non solo si abbattono i costi, ma c’è maggiore possibilità di ottenere il via libera dalla Soprintendenza».
Le parti si sono aggiornate a stretto giro con il dettaglio dei costi e le adesioni degli operatori. L’impressione è che la quadra sia ancora lontana.
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