Zapata, il colosso: «Mentalità cambiata. Il gol? Mi mancava»

L’attaccante dell'Udinese dispiaciuto per il mancato colpo del ko nel finale della gara con il Torino. «Peccato davvero perché alla fine avremmo potuto vincere»
Udinese's Duvan Zapata (L) jubilates after scoring the goal during the Italian Serie A soccer match Udinese Calcio vs Torino FC at Friuli stadium in Udine, Italy, 31 October 2016. ANSA/ALBERTO LANCIA
Udinese's Duvan Zapata (L) jubilates after scoring the goal during the Italian Serie A soccer match Udinese Calcio vs Torino FC at Friuli stadium in Udine, Italy, 31 October 2016. ANSA/ALBERTO LANCIA

UDINE. «Peccato davvero perché alla fine avremmo potuto anche vincerla con quella mia occasione fuori di poco».

Dice proprio bene Duvan Zapata, riuscendo a condensare al meglio una sintesi tra pensiero e immagine, quella che al 93’ ha fotografato la partita dell’Udinese, a cui è mancato un niente per portarsi a casa una vittoria che tuttavia avrebbe sottratto qualcosina di troppo al Toro.

Lui, il colosso di Cali, ci ha quindi provato fino alla fine e anche in questo caso il campo ha espresso il suo verdetto più giusto, perché Zapata è stato il migliore tra i bianconeri, mostrando i muscoli a più riprese e anche in maniera non figurata dopo che si è tolto la maglia al gol del momentaneo vantaggio. A proposito, ecco la descrizione del protagonista.

«Non so neanche come l’ho buttata dentro. Ho visto la palla arrivare verso di me dopo il palo e la deviazione di Molla ed è andata bene».

Una carambola un po’ fortunosa, per l’appunto, ma comunque voluta e cercata con l’Udinese catapultandosi in area in massa.

«Il gol mi mancava e mi piace molto fare gol, quando non ci riesco ci rimango male, ma l’importante è che la squadra vinca e che io l’aiuti a giocare e vincere», aggiunge il numero 9, salito a quota 4 tra i marcatori, proprio come il compare Thereau.

A un certo punto i compagni li hanno cercati con numerose palle lunghe e su questa interpretazione tattica Zapata ha la sua idea precisa.

«Il lancio lungo? Può essere un’alternativa, ma nel calcio si deve anche palleggiare, quindi questa può essere un’alternativa che possiamo usare, ma la cosa più importante è che abbiamo cercato di vincere la partita e che non potendola vincere non l’abbiamo persa, dando continuità di risultati».

Una considerazione sulla mentalità quindi, che lo stesso Zapata approfondisce chiamando in causa Delneri. «Il mister ha cambiato mentalità, con lui lavoriamo anche su quella e ci dice che anche quando siamo in difficoltà dobbiamo restare a lottare, come abbiamo fatto».

E come ci sarà ancora da fare per il resto della stagione, a cominciare dalla partita di domenica prossima a Marassi col Genoa.

«Sarà durissima – afferma Zapata – abbiamo speso molto questa settimana quindi adesso dobbiamo riposarci bene e preparare questa partita, l’ultima prima della sosta e prima di quella speciale col Napoli».

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