Zammarini il jolly onnipresente: il Pordenone non gioca senza di lui
Tre i ruoli ricoperti in 1.763 minuti: trequartista, mezzala e terzino destro. Alle sue spalle l’attaccante Candellone (1.627) e il portiere Marco Festa (1.620)

PORDENONE. Roberto Zammarini, rinforzo top del mercato invernale del 2019, è il giocatore del Pordenone rimasto più a lungo in campo dopo 20 partite (19 del girone d’andata e una del ritorno).
Il jolly di mister Di Carlo ha disputato 1.763 minuti su un totale di 1.800. È mancato soltanto negli ultimi 26’ della sfida col Padova e i 3’ finali della gara con la Pro Sesto. Ruoli ricoperti? Ben tre: trequartista (in 13 gare), mezzala (5 partite) e terzino destro (2 match). Imprescindibile.
I numeri raccontano di gran lunga il contributo che il calciatore classe 1996 fornisce alla causa, così come la stima che il tecnico prova nei suoi confronti. “Zamma” è stato uno dei più utilizzati anche la scorsa stagione, dato che ha giocato 2.150’ ed è risultato essere il terzo della classifica dietro a Samuele Perisan, portiere, e a Nicolò Cambiaghi, attaccante, entrambi saliti in serie A all’Empoli.
Attualmente sul podio e alle spalle di Zammarini si trovano una punta e un portiere. Si tratta di Leonardo Candellone, sul terreno di gioco per 1.627’e Marco Festa, tra i pali per 1.620’. Se il portiere ha saltato due partite, rimanendo in campo dal 1’ al 90’ nelle altre 18 uscite, “Cande” ha disputate tutte le sfide esattamente come il quarto e il quinto calciatore di questa classifica, rispettivamente Salvatore Burrai (1.599’) ed Emanuele Torrasi (1.456’), centrocampisti.
I tre hanno disputato quasi tutti gli incontri dal 1’, con Cl27 entrato solo una volta dalla panchina (due ingressi invece per i mediani). Sempre titolare invece un giocatore che merita una menzione, cioè Marco Bruscagin. Arrivato a fine settembre, prima della partita col Renate, il jolly difensivo ha giocato 15 gare su 15 senza mai uscire. Per lui 1.350’su 1.350’. Stachanov. Davanti a lui Amedeo Benedetti (1.418’), alle sue spalle Arlind Ajeti (1.290’), colleghi di reparto e in rosa dall’inizio della stagione, che hanno pagato qualche piccolo infortunio oltre ad aver saltato una partita a testa per squalifica. A completare i primi 11, che vanno di fatto a comporre la formazione tipo, Edgaras Dubickas (1.197’), Marco Pinato (1.090’), Alessandro Bassoli (1.065’) e Roberto Pirrello (965’). Il loro impiego è stato però macchiato da guai fisici.
Dodicesimo uomo ma soli in termine di minutaggio Francesco Deli (597’), titolarissimo all’inizio, successivamente ai box e infine rientrato. Per lui 13 presenze. Il vero primo cambio del Pordenone è infatti Kevin Piscopo, che conta 19 gettoni di cui 17 dalla panchina per un totale di 505’. Di Carlo si affida a lui per cambiare la partita.
Lo seguono Kevin Biondi e Daniele Giorico, autori rispettivamente di 375’e 269’in 16 e 14 incontri.
Tra i meno impiegati invece Stefano Negro (60’), Simone Palombi (189’), vittime però di lunghi infortuni, mentre hanno disputato più di qualche match da titolari Simone Magnaghi e Cristian Andreoni (346’, poi entrati ai box infortunati) e Gabriele Ingrosso (343’), con quest’ultimo che ha dato il cambio a Benedetti quando indisponibile.
Per il secondo portiere Miguel Angel Martinez 180’, mentre ai giovani del vivaio soltanto spiccioli: Enrico Maset (52’), Simone Baldassar (10’) e Francesco Bottani (8’). —
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