Vogliacco e la prima da terzino: «La dedico a Sinisa Mihajlovic»

il personaggio
Una serata speciale non poteva che avere una dedica altrettanto speciale. «Un pensiero va al papà della mia fidanzata, che è fonte di ispirazione quotidiana grazie alla sua forza», ha detto in sala stampa. Il mittente della dedica è Alessandro Vogliacco, difensore del Pordenone, il destinatario è Sinisa Mihajlovic, tecnico del Bologna e papà della sua ragazza, Virginia: il 21enne neroverde ha così rivolto un saluto all’allenatore, tornato in panchina domenica scorsa nel match col Milan dopo il trapianto di midollo fatto per cercare di sconfiggere la leucemia scoperta la scorsa estate.
Classe 1998, prodotto del settore giovanile della Juventus, Vogliacco è arrivato nel mercato invernale del 2019 al Pordenone: era reduce dalla prima parte di stagione in serie B al Padova, dove aveva collezionato una sola presenza. In riva al Noncello ha disputato sette partite in C di cui quattro da titolare, non solo facendosi trovare sempre pronto ma giocando pure molto bene (col Renate e con la Fermana in particolare). Quest’anno è sceso in campo dall’inizio a Venezia, con Trapani e a Chiavari con l’Entella come difensore centrale; quindi col Crotone è stato impiegato per la prima volta da terzino: per lui quattro presenze dal 1’ e una a partita in corsa col Chievo, con la squadra impegnata a difendere in nove contro undici il pareggio (1-1). In totale per lui dodici gettoni e curiosità vuole che con lui in campo il Pordenone non abbia mai perso. Un vero e proprio amuleto.
«So che non gioco molto ma sento la fiducia sia della società, sia dei compagni e dello staff tecnico: per me è un aspetto molto importante – ha detto –. La stagione sta andando bene e io sto lavorando sempre al massimo: c’è una bella atmosfera tra di noi». Così poi sulla prima volta da laterale di difeso: «Mi sono preparato molto bene in settimana ed ero sicuro di far bene». A Tesser, ora, la decisione se continuare a dargli fiducia, tenendo conto non solo delle qualità del giocatore ma anche di essere ormai un portafortuna… —
A.B.
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