«Vi racconto il mio Maurizio, mastino che aggredisce i bomber ma mi scrive le lettere a mano»

UDINE. È preciso, metodico, chiacchierone, uno che scrive ancora le lettere a mano e che non fa mancare mai il proprio apporto alla famiglia.
È questo Maurizio Domizzi, quello fuori dal campo, che magari non ti aspetti, raccontato dalle parole della moglie Tiziana Salsarulo. «Maurizio è un angelo. È lui in casa che si ricorda le ricorrenze, che dà i bacini, che mi scrive le lettere a mano...Insomma, il maschio alla fine sono io. Poi, quando è fuori si trasforma, non parla, si chiude...È il suo carattere. Ma è un uomo, uno di altri tempi. Il genere di marito che auguro a mia figlia di trovare. Ha il pregio di lasciare fuori dalla porta i problemi legati al lavoro, ma a volte non ci riesce e gli si legge in faccia che qualcosa non va. Quest’anno per lui è un periodo tormentato, purtroppo, e comincia a sentire anche qualche avviso di vecchiaia... gli acciacchi ci sono, anche se fa di tutto per tenerli lontani. Non voglio nemmeno pensare a quando smetterà».
E quali sono, quindi, questi difetti?
«È permaloso, rosicone, non puoi rimproverargli nulla. E poi è precisino, troppo. Deve fare tutto quando e come vuole lui, metodico al massimo, e non può avere più di tre cose da sbrigare contemporaneamente, altrimenti va in tilt. E parla. Parla tantissimo. A volte lo riconosce da solo e dice: “ho parlato troppo. Basta, adesso sto zitto”. Stiamo insieme da 12 anni, e non potrei desiderare nulla di meglio».
Come vi siete conosciuti?
«In un ristorante a Modena. Lo aveva invitato una mia amica e, sinceramente, non sapevo nemmeno chi fosse, e non mi piaceva. Aveva vent'anni ed era biondo».
Che armi ha usato, quindi, per conquistarla?
«Era giovanissimo, al suo primo anno a Modena ed era fidanzato con un'altra. Mi ha fatto cadere grazie alla sua perseveranza nell’arco di un mese. È stato davvero un osso, ha insistito e alla fine ci è riuscito, forse con la qualità del tempo che mi ha dedicato. Un giorno è arrivato e mi ha detto: “ecco, adesso sono libero”, aveva lasciato la ragazza. E oggi siamo qui. Chi l’avrebbe mai detto».
A distanza di 12 anni, è tutto come lo aveva immaginato? Spesso si idealizza la vita di un calciatore, e di conseguenza della sua famiglia.
«Inizialmente ho subito l'impatto dell'idea di stare assieme a un calciatore, ma ho capito subito che la realtà è ben diversa. È vero che siamo privilegiati in un momento storico come questo, poi, ancora di più, ma non confondiamo la nostra realtà con quella che possono vivere i giocatori di squadre come la Juve, il Milan, o altre ancora... Credo che siamo quelli più vicini alla normalità e ci scontriamo con i problemi di tutti i giorni anche noi».
Cosa fa la famiglia Domizzi nel tempo libero?
«Ci piace stare insieme nella casa che abbiamo comprato. Sentivamo il bisogno di avere delle radici e abbiamo deciso di acquistarla qui a Udine. Il nostro passatempo è quello di metterci sul divano e vivere i nostri momenti assieme ad Anita, che ha 3 anni, Samuele, che ne ha 7 e ai nostri due labrador, Coky e Bruno. Maurizio adora le auto, di tutti i tipi. Non siamo viaggiatori, nemmeno quando andiamo in vacanza. La nostra meta preferita è la Sardegna».
In questo momento Maurizio è fermo per infortunio, ma c'è un rito scaramantico che ripete prima delle partite?
«Per andare in ritiro indossa sempre le stesse mutande, le stesse scarpe e gli stessi calzini...».
Simonetta D'Este
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