Vergogna Italia, la Macedonia fa un figurone

Chiellini sembra illudere, nella ripresa il peggio Piccola consolazione friulana l’esordio di Cristante 
INVIATO A TORINO. Evitiamo battute su Macedonia, frittate e bolliti. Perché da ridere c’è ben poco. Il pari contro la Macedonia è una delle pagine più tristi della nostra nazionale, fischiata dai 23mila del Filadelfia e in piena crisi d’identità. Tre punte, due esterni altissimi, quasi la carica dei 101 se guardiamo il modulo. E cosa raccogliamo? Due tiri in porta e un gol di
Giorgione Chiellini
, che di lavoro fa ben altro.


La classifica. Con questo pareggio non ci siamo neanche presi la certezza matematica dei playoff. Bisognerà guadagnarsi il pass conquistando almeno un punto in Albania, oppure sperare che le rivali non vincano segnando a raffica. Ma il pari è pessimo anche per r il ranking Fifa. Consolazione? L’esordio del friulano di Casarsa
Brian Cristante
nella ripresa.


Un pianto. Buone notizie? Beh, in pratica non ce ne sono. Neanche una. Ieri all’Olimpico c’erano tanti bambini, non è stato un grande spot al gioco del calcio.
Ventura
in questo stadio aveva regalato anche spettacolo ai tempi del Toro, l’Italia di ieri è stata grigia, scontata, sempre in difficoltà negli ultimi 30 metri.


Verdi in bianco. Da salvare c’è ben poco. Male anche i giovani. C'era attesa per il debutto di
Simone Verdi
e sembrava pure una partita perfetta per lui: avversario malleabile, schierato con una difesa a tre che doveva far la gioia di chi ama puntare in uno contro uno. Invece l'inizio di Verdi è stato un tentativo di battere il record mondiale dei passaggi sbagliati e poi non si è più ripreso. Il ragazzo si è giocato male la sua chance.


Senza profondità. Fosse stato un cruciverba, il primo tempo degli azzurri avrebbe avuto definizioni solo orizzontali. Tante, una marea. Infinite come quel tic-tac di passaggi in fase di costruzione, senza che si riuscisse a dare profondità. Qualche pallone ha provato a tenerlo su Immobile che però ha spesso sbattuto la testa su
Musliu
. Questo perché il gioco azzurro non riusciva ad essere avvolgente e i due esterni altissimi (
Zappacosta
e
Darmian
) finivano quasi per togliere punti di appoggio alla manovra. Solo Insigne ha provato ad accendere la luce (ma al 7' si è divorato un gol fatto solo davanti al portiere), e guarda caso anche nel gol del vantaggio c'è il suo zampino (destro): bella apertura per Immobile che alza la testa e mette palla al centro dove con tempismo da bomber Chiellini mette dentro. Meglio così. Anche se il gol non è arrivato dopo una manovra, ma dagli sviluppi di un angolo. Ecco perché Chiellini si trovava da quelle parti.


Il pareggio. Brutta Italia anche quella del secondo tempo. Che ha iniziato a giochicchiare come se vincesse 5-0, con superficialità, presunzione. E al 32’, improvviso, è arrivato il pari della Macedonia, una rasoiata di Trajkovski che ha infilato
Buffon
. Incredibile.


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