Vanuzzo avverte Sassari: «L’Apu non mollerà. A Udine ho vissuto due anni bellissimi»

L’ex Gsa: «La Dinamo deve reagire subito, Udine deve solo trovare entusiasmo. Mi aspetto una gara durissima»

Giuseppe Pisano

Apu, c’è un vecchio amico che ti aspetta a Sassari. È Manuel Vanuzzo, capitano della squadra bianconera griffata Gsa nel biennio 2015-2017: con Lino Lardo in panchina contribuì alla promozione in A2. Dinamo-Apu di domani è una partita che sente in modo particolare.

Vanuzzo cosa fa nella vita dopo aver smesso col basket giocato?

«Gestisco tre centri sportivi che hanno il padel come attività principale. Si trovano a Sassari, Olbia e Tempio Pausania. Ho anche allenato squadre di basket giovanile, l’anno scorso avevo un’under 15 del Basket90 Sassari. Quest’anno però sono fermo».

Segue le gesta della Dinamo Sassari?

«Sì, vado al palazzo da spettatore e porto mio figlio con me».

Quest’anno la Dinamo sembra un po’ in difficoltà, lei che ne pensa?

«Le ultime due sconfitte contro Olimpia e Virtus ci potevano stare, ma contro Varese e Cremona bisognava vincere. La squadra è stata rivoluzionata e non è semplice. Il livello è il più basso degli ultimi anni, serve un ritocchino. Ora arrivano le sfide contro le neopromosse Udine e Cantù e servono risultati, altrimenti la stagione si complica parecchio».

È contento di vedere l’Apu in serie A?

«Sì, molto. Ad aprile sono venuto alla festa per la promozione, invitato da Pedone, un presidente ambizioso che forse poteva salire di categoria prima, ma alla fine ce l’ha fatta. A Udine ho giocato per due anni e sono stato molto bene, insieme a mia moglie e mio figlio mi sono sentito in famiglia».

Ha qualche ricordo particolare legato a Udine?

«Quando sono venuto alla festa promozione, rivedendo il Carnera ho avuto un flashback e mi è tornata in mente una partita del 2000/2001, io giocavo a Montecatini e affrontammo la Snaidero allenata da Teo Alibegovic».

Ha visto giocare l’Apu quest’anno?

«Domenica scorsa ho visto il derby e devo dire che per il Friuli Venezia Giulia è una gran cosa. È un bel ritorno ai vecchi tempi, con tante squadre del Nordest in serie A: penso anche a Venezia e Treviso».

Che impressione le ha fatto la compagine di Vertemati?

«Secondo me è una buona squadra. Avevo già visto qualcosa prima del derby, credo che debba soltanto adeguarsi alla nuova categoria. Avrebbe potuto vincere qualche partita, ha pagato un po’ d’inesperienza e un po’ di sfortuna. Per come è costruita, però, non la vedo affatto male e non credo avrà problemi a salvarsi. Basta una vittoria a cambiare le cose e trovare entusiasmo».

Andrà a vedere Dinamo-Apu al palasport?

«Sì, mi trovo sempre con tre amici ex Dinamo: Devecchi, Chessa e Gandini, abbiamo anche i figli della stessa età. Mi aspetto una battaglia, il valore delle squadre sulla carta conterà poco, sarà determinante ciò che si metterà in campo. Sassari ha più pressione addosso: non può permettersi di perdere, rischia di finire in crisi».

Un saluto ai tifosi udinesi?

«Sono rimasto affezionato a Udine, ricordo i supporter che venivano al Marangoni, con alcuni sono rimasto in contatto. Invio a tutti il mio “in bocca al lupo” e ringrazio per tutto ciò che mi hanno dato nei due anni in Friuli».

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