Una passione che accomuna tre generazioni

Lo sci nella vita di Ylenia? Una caratteristica ereditaria, era scritto nel suo Dna. Nonno Felix, 79 anni, papà Ivano, 53, e zio Daniele, 51, direttore della scuola sci di Tarvisio, sono stati...

Lo sci nella vita di Ylenia? Una caratteristica ereditaria, era scritto nel suo Dna. Nonno Felix, 79 anni, papà Ivano, 53, e zio Daniele, 51, direttore della scuola sci di Tarvisio, sono stati sciatori e sono maestri. Lei – suo fratello più piccolo, Samuele, di 18 anni ha preferito il calcio– rappresenta la terza generazione di sciatori in famiglia. «Ho scoperto la neve a due anni e mezzo, quando facevo grandi sonnellini in braccio a mio padre che mi portava con sè a sciare: mi metteva in una specie di zainetto». A tre anni e mezzo le primissime lezioni. Una volta cresciuta, con la testa in modalità “agonismo” si è rimessa nelle sapienti mani del padre (anche allenatore al liceo Bachmann di Tarvisio), che è diventato il suo «miglior maestro». «Ho fatto molti allenamenti con lui, ma non mi ha mai trattata con un occhio di riguardo: nel gruppo ero un’atleta come un’altra da consigliare e da sgridare, se necessario... È severo e non può vedere i ragazzi imbranati», ride divertita. Il nonno Felix – uno dei fondatori della scuola di sci di Sella Nevea, di cui oggi Ivano è il direttore – ha invece un altro merito, quello di averle fatto scoprire il mondo dello sci per ipovedenti. «Lui è maestro, continua ancora oggi, e ha anche la specializzazione per insegnare ai ciechi: mi aveva parlato di questa possibilità e ho pensato “cavolo che bello!”». Dopo una prima esperienza come apripista durante la coppa Europa per disabili a Sella, il destino ha fatto il resto. Con il nonno, Ylenia ha affrontato il tirocinio prima degli esami della scuola di sci. «La vediamo diversamente su molte cose legate allo sci, ma dalla sua esperienza ho imparato tanto». Fortunatamente mamma Diana, triestina Doc, non ha risentito troppo di questa invasione sportiva in famiglia. «Le piace lo sci ed è appassionata di calcio», aggiunge la giovane Sabidussi. Sarà puntigliosa, esigente, competitiva, ma Ylenia ha anche una forte sensibilità. «I rapporti con la mia famiglia sono diventati ancora più belli da quando sono andata in Piemonte per seguire Lorenzo – confessa –. Non appena potevo chiamavo mia madre e non vedevo l’ora di tornare per ritrovare i miei amici. La lontananza mi ha fatto veramente apprezzare casa mia», dice ora a fine stagione. (m.t.)

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