Un Milan tira l’altro: anche Matteo sbarca nel World Tour
Il più giovane dei Milan correrà per il team francese Groupama Fdj: «È un sogno che si avvera. L’obiettivo? Battere mio fratello non sarebbe male»

L’ultima volta lunedì mattina. Allenamento zona Clauzetto, salita assieme a Chialminis preferita per i lavori in salita. Poi, sulla strada di ritorno verso Buja, la sfida. «Jonny guarda quel cartello, vediamo chi vince?».
Sprint, a tutta. Potenza da vendere. «Quasi sempre vince lui, ma è capitato di batterlo. E quando succede lui cerca sempre una scusa...».
Matteo Milan se la ride. Ha 21 anni, tre meno del fratello, da lunedì la notizia è ufficiale: correrà nelle prossime tre stagioni per il team francese Groupama Fdj, storica squadra World Tour, che lunedì ha annunciato il suo ingaggio.
Il bujese in questa stagione ha corso per la squadra Development della Lidl Trek, il team Under 23 del fratello, ben figurando e pure vincendo.
Matteo, hai esaudito un sogno?
«Il mio obiettivo era passare professionista, ho lavorato tanto per riuscirci, quest’ultima stagione è andata molto bene, ho vinto, mi sono comportato bene con il team, che mi ha dato tutto il supporto possibile. Poi, durante il Giro di Bretagna, in giugno, è arrivato l’interessamento della squadra francese».
Avresti voluto correre con tuo fratello?
«Beh, innanzi tutto vorrei dire che alla Lidl Trek mi trovo benissimo, mi hanno fatto sentire a casa. Sia i compagni di squadra sia i tecnici e il personale hanno creduto in me dandomi tutto il supporto possibile. Certo, mi sarebbe piaciuto correre con Jonathan, ma sono uno che vuole seguire la sua strada. Meglio così, sbarcherò nel mondo dei pro con umiltà e determinazione. La nuova squadra crede in me, con me vogliono impostare un lavoro a lungo termine. Con il mio manager Manuel Quinziato, lo stesso di Jonny e che ringrazio, non è stato difficile scegliere la nuova destinazione».
Tecnicamente con che ruolo sbarchi in una squadra World Tour?
«Dopo questa stagione posso dirlo forte: mi sento un velocista, magari reggo un po’ meglio le salite rispetto a mio fratello, che ha più potenza di me, ma mi sento un velocista in grado di competere nelle volate. E la squadra mi aiuterà in questo».
L’obiettivo è battere tuo fratello?
«Diciamo così, anche perché sennò chi lo sente: l’obiettivo è fare le volate con mio fratello, e magari un giorno, perché no, riuscire anche a batterlo».
Intanto al Tour l’hai visto da vicino e hai assaggiato alla partenza di Lilla un po’ di aria di grandi corse.
«Sì, tra l’altro avevo già l’accordo con la Groupama e ho guardato con occhi diversi la corsa. È stata un’emozione vedere il Tour de France, che un giorno vorrò correre anch’io, da vicino e quanto mio fratello sia diventato forte e amato dai tifosi».
Hai seguito passo passo tutti i suoi successi, dall’oro olimpico di 4 anni fa alle grandi vittorie su strada...
«Sì. Siamo legatissimi io e Jonny, che mi riempie sempre di buoni consigli. Lo ammiro, sono il suo primo tifoso, lui è lo stesso per me. Siamo legatissimi, ma da adesso rivali. Non è bello? Ho cercato sempre di dare il massimo e crederci, ora arriva il bello».
La tua vittoria più bella?
«A inizio marzo in Croazia a Parenzo, c’era anche la mia fidanzata Cecilia. Le devo molto se sono riuscito a finire nel World Tour».
Un altro grazie?
«Naturalmente ai nonni e, soprattutto, ai miei genitori. Papà Flavio era un gran corridore, certo ora non è allenato e le volate con noi le perde (ride ndr), ma fino a pochi anni fa batterlo era dura».
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