Christon illumina il Carnera: Udine batte Napoli e abbraccia Hickey in un match da brividi

Il nuovo play trascina l’Apu con 27 punti e giocate decisive dopo la tegola dell’antidoping. I “fantasmi” Brewton e Dawkins non incidono, Mekowulu si riscatta nel finale

Antonio Simeoli

L’ha vinta il nuovo arrivato, Christon, quello che doveva sostituire i due fantasmi Dawkins e Brewton, che anche ieri hanno giocato al Carnera, e invece ha dovuto tappare la falla in settimana aperta dallo stop a Hickey. L’ha vinta caricandosi sulle spalle la squadra con canestri d’autore e tiri liberi decisivi, come quelli a 21” dalla fine, che hanno dato il + 5 su una Napoli mai doma. Finisce 78-71 con il 27esimo punto segnato da Semaj in contropiede.

Udine espugna il Carnera e continua a lottare, in attesa di avere qualcos’altro dal mercato americano per stare più tranquilla.

Com’è questo Christon? Coinvolge la squadra, lunghi in primis, si prende responsabilità, si butta dentro e prende falli, segna i liberi. Anche difende (su Mitrou Long). Ha ragione coach Vertemati, con anche Hickey nel motore sarebbe stata una bella coppia. Ma Anthony, fermato dall’antidoping, acclamato dalla folla, è in parterre che coccola il bimbo e trepida per i suoi. Risultato, l’Apu costringe a metà quarto coach Magro al time-out: 19-9 con anche Bendzius letale. I campani però non sono solo Mitrou Long, però, iniziano a giocare e finiscono a tiro il primo quarto: 27-21. Almeno al primo mini-intervallo l’Apu ha una certezza: Christon è metabolizzato. Resta, tuttavia, il problema. Anzi, ne restano due, come i visti che la società ha ancora a disposizione, ma, soldi a parte, sprecarne altri due già a dicembre sarebbe troppo pericoloso,

Due triple di Alibegovic, poi su di lui calano la mannaia. Pandemonio. Risultato? Espulso il coach di Napoli Magro, poi il suo vice Cavaliere si prende pure un tecnico. In campo, però, ci sono Dawkins e Brewton, anzi i loro fantasmi. Ecco, con tutti quei tiri liberi a disposizione e con due americani presentabili Udine all’intervallo, con tutti quei tiri liberi a favore, avrebbe dovuto trovarsi avanti oltre i 10 punti invece si ritrova col classico pugno di mosche in mano, avanti solo 41-39. E contro Napoli ora che difende alla grande.

Spencer e Mekowulu, non sono quelli di Varese, anche perché gli avversari sono diversi. Per vincere una partita essenziale in chiave salvezza l’Apu avrà bisogno di uno dei due fantasmi almeno. E di tanta difesa. Che non è la solita. Caruso con 5 punti in fila troppo facili lo dimostra. Il momento è delicato. La partita sta scivolando via dalle mani dell’Apu, perché gli ospiti difendono forte e hanno punti nelle mani.

Christon mette una pezza ma poi deve uscire per tre falli. Alibegovic segna e chiama l’aiuto del pubblico. All’Apu non mancano Mirza, Calzavara (fiammata benefica da 6 punti e una parolina magica che si chiama leadership), Bendzius, Ikangi ma i punti da fuori di Brewton e Dawkins, anche il bimbo di 5 anni che non sa leggere, vabbè che adesso imparano prima, l’ha capito. E qualche canestrino dei lunghi come a Varese.

Eppure, con i soliti di cui sopra, Christon in panchina con Dawkins, giubilato e Brewton, e un po’ di difesa a fine terzo quarto l’Apu risale fino a 63-55. Non basta però, perché l’Apu si inceppa ovviamente per i soliti problemi. Un’ala che segni da fuori, ad esempio. Ci mette grinta la squadra di Vertemati, contro un avversario forte però non basta. Mitrou-Long alza i giri del motore, è roba da Eurolega, Spencer non fa mai canestro, Bendzius resta misteriosamente in panchina. Ma a 5’ dalla fine l’Apu ha ancora 5 punti di vantaggio perché Christon fa quello per cui è stato preso: i canestri che servono. Otto di fila, otto. Butta male quando Ikangi sbaglia in contropiede e poi da tre. O quando Da Ros forza due triple con il lituano sempre in panchina. Rientra sul 69-67 a 2’37” dalla fine. Se hai gli stranieri e non usi neanche quelli buoni…

Sul 69-69 Napoli pareggia. Christon con un 2+1 dà ossigeno. Ikangi recupera palla e cosa fa? Attenta alle coronarie di un palazzo in estasi lanciando Mekowulu in contropiede, che non segna, subisce un fallo e va in lunetta. Silenzio: canestro, canestro. Incredibile. El-Amin accorcia con un numero pazzesco. Bendzius sbaglia da tre ma Mekowulu, oltre ai liberi, fa la cosa più bella della partita prendendo un rimbalzo. Ma c’è un contatto sotto canestro. Si va al monitor: 74-71 a 26” dalla fine. Rimessa Udine, palla a Christon. Fallo, due liberi. L’ovazione finale con tutta la squadra ad abbracciare Hickey e fare la foto ricordo. Una foto che dice molto dello spirito di questa squadra.

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