Ultraleggero cade a Nettuno morti Lombini e Rossetti

NETTUNO

Nuova tragedia nei cieli del Lazio. A pochi giorni dal velivolo biposto inabissatosi nel Tevere, a Roma, un ultraleggero con a bordo due giovani promesse del nuoto azzurro è precipitato ieri mattina, subito dopo il decollo, a Nettuno. Per i due atleti non c’è stato nulla da fare: toccando terra il piccolo aereo si è incendiato ed è stato avvolto dalle fiamme. Le due vittime, Gioele Rossetti (che si trovava alla guida), 23 anni romano, e il passeggero Fabio Lombini, 22enne di Castrocaro Terme, erano atleti della Fin. Lombini era stato argento ai campionati assoluti invernali del 2017 nei 200 stile libero, nazionale alle Universiadi di Taipei e ai campionati europei in vasca corta di Copenhagen nel 2017. «Fabio era arrivato ad Ostia da tre giorni per allenarsi, sognava le Olimpiadi. Gioele era un pilota esperto, sono sconvolto», le parole del presidente della Federnuoto, Paolo Barelli.

I carabinieri della compagnia di Anzio, sul posto assieme ai vigili del fuoco, indagano sull’accaduto. Dalle prime verifiche è emerso che l’ultraleggero è precipitato circa 30 secondi dopo il decollo, facendo ipotizzare un guasto tecnico. Rossetti era considerato un pilota esperto. Il velivolo e tutta l’area sono stati posti sotto sequestro. Nei prossimi giorni verrà effettuata l’autopsia sui corpi dei due nuotatori. «La Federazione, sconvolta e attonita, esprime le più sentite condoglianze a familiari, amici e società di appartenenza» ha sottolineato la Federazione italiana Nuoto. —

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