Udinese, una mossa per Pereyra

Impensabile non puntare sull’esperienza e la cifra tecnica del veterano argentino: Sottil sta valutando il suo impiego di nuovo sulla destra, il problema sono le rincorse difensive

Pietro Oleotto
Mister Andrea Sottil nell’amichevole con il Rijeka ha proposto un Pereyra di nuovo sulla fascia destra
Mister Andrea Sottil nell’amichevole con il Rijeka ha proposto un Pereyra di nuovo sulla fascia destra

UDINE. Un po’ trequartista, di sicuro una mezzala nata sulla fascia destra. Tutto questo è Roberto Maximiliano Pereyra, padina troppo preziosa per non essere sfruttata al 100 per cento da un’Udinese che ha perso molto in termini di cifra tecnica – direbbe il buon Sandro Ciotti – nel corso dell’ultimo mercato e nei corridoi di un’infermeria che è sempre stata affollata negli ultimi mesi, da attaccanti del calibro di Gerard Deulofeu e Brenner, per esempio, ancora alle prese con i propri acciacchi, ma anche da elementi come Adam Masina e Keinan Davis, alle prese con il rientro e di sicuro interesse sullo scacchiere di mister Andrea Sottil.

Il centrocampo, invece, sembra la spiaggia di Lignano a Ferragosto. Lazar Samardzic e Sandi Lovric possibili titolari in mezzala, per lo meno per anzianità di servizio, il giovane Etienne Camara alle spalle di Walace in cabina di regia, con Martin Payero, Oier Zarraga e Domingos Quina a sgomitare per avere dei minuti da interni, il ruolo del “Tucu”.

Che fare? Il tecnico di Venaria Reale ci sta pensando, considerando che lo stato di forma del veterano argentino sta crescendo col passare delle settimane e che dalla partita con il Lecce dovrà essere considerato un probabilissimo titolare. In quale ruolo?

Nel test di Fiume, contro i croati del Rijeka, Sottil ha riscoperto il passato, schierando Pereyra sulla fascia destra, dove un anno fa aveva fatto vedere tutta la propria sapienza tattica. È stato lui uno dei grandi protagonisti della partenza lanciata di quella Udinese.

E quella vista in amichevole non è stata una mossa dettata esclusivamente dalle assenze, dalla mancanza di vere alternative in difesa, visto che Jaka Bjiol, Thomas Kristensen e Antonio Tikvic sono al servizio delle rispettive rappresentative nazionali.

Il tecnico bianconero avrebbe potuto tranquillamente mettere Joao Ferreira da esterno, puntellando la retroguardia con Axel Guessand, proposto già nella ripresa col Cagliari. No, ha chiesto a Ferreira di fare il “braccetto” in difesa con davanti Pereyra.

Così il “Tucu” può partire sì da destra ma anche accentrarsi quando il difensore sale come faceva sapientemente lo scorso anno Rodrigo Becao, dando vita a una “catena di destra” di grande spessore.

Restano sul tappeto in questo caso i ripiegamenti sulla fascia, quelli che Pereyra non ama fare a ripetizione a 32 anni suonati con alle spalle un difensore adattato come Ferreira e davanti una probabile mezzala offensiva come Lazar Samardzic. Tutte alchimie sulla “scrivania” di Sottil, assieme al fascicolo sul doppio trequartista in un 3-4-2-1, ancora non aperto dal tecnico. —

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