Udinese terza grazie alla difesa, al carattere e alla fortuna
Bianconeri imbattuti dopo tre giornate di campionato. Ma deve ringraziare la dea bendata tra Inter e Pisa per gli errori, anche del portiere

I conti sorridono. Quelli delle prime tre giornate hanno portato l’Udinese a ridosso della coppia di testa, Napoli e Juventus, senza ancora aver conosciuto l’amarezza di una sconfitta. Non si può dire che non sia un avvio confortante dunque, non solo per il colpo d’occhio della classifica.
La Zebretta infatti ha giocato infatti per due volte in trasferta raccogliendo 6 punti, tanto che il rimpianto, a posteriori è quello del match d’esordio con il Verona, quando bianconeri, dopo aver faticato non poco a imporre il proprio gioco, imbrigliati dalla ragnatela, riuscirono a passare in vantaggio, senza però avere sufficiente sangue freddo nel finale, come conferma il pareggio degli avversari, capaci di sfruttare un doppio errore di Ehizibue (corner concesso in modo sciocco, mancata copertura della propria zona sul successivo calcio d’angolo nell’azione del gol) che rischia di essere citato a lungo.
Un po’ per la risaputa incapacità tattica e difensiva del laterale olandese, un po’ perché è chiaro che citando questo esempio Runjaic abbia fatto ripassare alla truppa i comandamenti difensivi della sua squadra che, come ha fatto vedere poi a San Siro e all’Arena Garibaldi è capace di metterci il fisico e di soffrire per portare a casa il risultato.
In sede di commento, sono stati evidenziati dei dati che non posso non accompagnare quella che può essere definita la risposta caratteriale dell’Udinese che a Pisa ha corso 113 chilometri, sommando le distanze coperte da tutti i giocatori scesi in campo in Toscana, un’enormità, considerando che, al di là dei protagonisti e dei cambi, sarebbero mediamente più di dieci i chilometri percorsi dai dieci giocatori di movimenti, tant’è che nel confronto con la squadra di Gilardino, quella di mister Kosta se n’è ritrovato uno in più sul contachilometri della gara.
Sa farsi valere anche sul piano della battaglia, questa Udinese che, non a caso, ha vinto anche 8 contrasti in più del Pisa. Non solo. Nelle tre partite ha sempre segnato. Ha mandato in rete giocatori di tutti i reparti e in tutti i modi (Kristensen con il Verona, Davis su rigore e Atta contro l’Inter, Bravo all’Arena Garibaldi).
Segna ancora troppo poco? Sì, perché con un po’ più di precisione da parte di Davis, per esempio, la scorsa domenica avrebbe chiuso il conto già nel primo tempo. Ma bisogna anche dire che l’assetto difensivo è piuttosto quadrato con Kristensen centrale e Solet a sinistra, mentre a destra Bertola si è alternato nell’arco delle partite con Goglichidze in attesa del recupero del baby Palma.
Insomma, gioie e dolorini per l’Udinese. Da non sottovalutare in vista della gara di sabato sera contro il Milan. Perché la dea bendata ha aiutato Runjaic in un paio di occasioni tra San Siro (gol annullato all’Inter per fuorigioco di posizione) e Pisa, dove il portiere Sava, pallone tra i piedi, ha palesato delle incertezze che solo le imprecisioni degli attaccanti di Giladino hanno perdonato.
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