Udinese, operazione amarcord: la maglia torna quella di Zico

Presentata la nuova divisa, ricorda quella che vestì la squadra nella stagione 1984-’85, la seconda del brasiliano in Friuli

UDINE. Tre location per presentare la nuova maglia, la prima maglia dell’Udinese, in versione amarcord: quest’anno, infatti, niente bande verticali bianconere, ma diagonali, esattamente come quelle che nella stagione 1984-’85 portava sulla casacca l’idolo di sempre, Arthur Antunes Coimbra, il Galinho, per tutti Zico, un progetto grafico proposto fino al campionato 1986-’87. E dappertutto il “mal di pancia” di una parte dei tifosi – espresso dallo striscione anonimo contro la politica della società comparso al Friuli sabato – è rimasto fuori dalla porta, anche se qualche commento qui e là sulla vicenda non è mancato.

Alla Terrazza a Mare di Lignano, al Grand Hotel Astoria di Grado (in onore alla partnership con PromoTurismoFvg) e allo store della Macron, lo sponsor tecnico, allo stadio Friuli, dove i protagonisti sono stati proprio i tifosi, le priorità erano altre. Una scelta mirata, come spiega il responsabile del punto vendita, Maurizio Manente: «Abbiamo voluto offrire ai rappresentanti della tifoseria organizzata la possibilità di partecipare alla presentazione della maglia ai Rizzi, perché a nessuno come ai supporters manca lo stadio».

Quasi in contemporanea con la cerimonia che si è svolta a Lignano, ecco che allo store è stato tolto dal manichino il telo che nascondeva il nuovo vestito da gara dell’Udinese, e l’espressione del viso dei tifosi presenti ha lasciato subito intendere che la scelta di società e sponsor è azzeccata. É stato come fare un tuffo in un passato di poesia, perché ancora oggi dire Zico in Friuli significa riportare la magia. E il calcio deve essere ancora magia. Magari non quella delle sue punizioni o dei suoi tocchi da campione vero, che forse il solo Di Natale ha ricordato in un passato più recente, ma tra la gente c’è tanta voglia di ricominciare a sognare. Anche partendo da una maglia dal sapore retrò, ma “tecnologica”: è infatti realizzata con un particolare tessuto Eco-Softlock, ottenuto da filato “topgreen” certificato da Global Recycled Standard, in poliestere 100% riciclato interamente dagli oggetti in Pet.

«Mi piace molto – commenta ammirandola Simone dell’Associazione Curva Nord –, è la maglia di Zico, storica. Il bianconero è predominante e secondo me è bello pure il pantaloncino bianco». E Daniele Muraro, in rappresentanza dell’Auc, aggiunge: «Le righe verticali sono la storia, ma bisogna anche cambiare e questa è una maglia moderna che richiama i fasti del passato. Speriamo che sia di buon auspicio».

È quello che tutti si augurano davvero. La nuova casacca è a girocollo con bordo bianco, i polsi delle maniche in maglieria sono di colori opposti: destro bianco, sinistro nero. Sulla manica destra è inserito l’anno di fondazione del club friulano, il 1896, e sul retro della maglietta la scritta «I primi bianconeri d’Italia». Ovviamente sul cuore lo stemma dell’Udinese in ossequio al motto lanciato dalla famiglia Pozzo qualche anno fa: «La passione è la nostra forza», quella passione che andrà rinvigorita nella stagione appena iniziata, come chiedono tutti i tifosi friulani.

I primi bianconeri ad indossare la nuova casacca sono stati Stefano Okaka e Sebastian Proedl, a Lignano, poi è toccato a Samir e De Maio a Grado, sempre accompagnati dal dg Franco Collavino, dal direttore generale di PromoTurismoFvg, Lucio Gomiero, e da Gianluca Pavanello, Ceo di Macron. L’Udinese sarà per il secondo anno consecutivo brand ambassador del Friuli Venezia Giulia, e questa volta con un pizzico di fascino brasiliano in più, come ha confermato proprio Samir: «Per me questa maglia ha un fascino e un’importanza particolare, visto che l’ha vestita Zico».

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