Udinese in emergenza col Napoli: Forestieri ko, Larsen quasi

UDINE. Servirà davvero un ombrello molto grande per coprire il capo e le spalle di Luca Gotti, allenatore bravo e preparato, ma anche sfortunato se teniamo conto che nell’ultimo mese si è visto sottrarre dalla malasorte giocatori cardine come Nuytinck, Pussetto, Okaka, oltre a Jajalo e Deulofeu, sul quale torneremo in seguito, anticipando intanto che domani ci sarà e partirà dalla panchina.
Ma non è finita qui, perché ieri sono arrivate altre due spallate ben assestate dalla sfortuna. La prima è giunta dai nuovi esami (dopo quelli sostenuti giovedì) a Fernando Forestieri, stavolta per nulla graziato dai responsi, visto che la lesione al flessore della coscia sinistra riscontrata ieri, in seguito all’infortunio di Bologna, comporta un’assenza stimata tra i 45 e i 60 giorni.
La seconda spallata è arrivata invece dal campo, là dove Stryger Larsen ieri ha lamentato un risentimento muscolare che potrebbe fargli saltare il Napoli, o quanto meno dirottarlo in panchina. Oggi sarà presa l’ultima decisione sull'esterno danese, come noto un equilibratore della mediana.
Con questi presupposti, anche un bambino capirebbe che la sfida al Napoli non nasce sotto la buona stella, ma l’allenatore preparato, ma anche sfortunato, di cui sopra, non è rimasto fermo a piangersi addosso e ieri, alla luce delle assenze da contare, ha intavolato le contromosse. Lo ha fatto partendo dalle forze a disposizione e dall’assetto dell’avversario, un Napoli che in casa bianconera si aspettano non solo incavolato, ma soprattutto con un tridente offensivo nell’ambito del 4-3-3. Insomma, non sarebbe proprio questo il genere di avversario con cui cambiare radicalmente modulo. E infatti così la pensa anche Gotti, che non varerà la difesa a quattro, ma un affilato 3-5-1-1, con Lasagna di punta.
L’idea di base, provata ieri, ma pensata e studiata da un bel po’, è di aggiungere una linea in più alle tre esistenti, piazzando Roberto Pereyra alle spalle dell’unica punta, sguinzagliando quindi il “Tucu” sulla trequarti, là dove al Watford ha giocato non poche partite, anche se nel 4-2-3-1, interpretando lo spazio da attaccare partendo da destra, da sinistra e anche da trequartista centrale.
Fin qui la punta della piramide, mentre alla base sarebbe confermata la difesa a tre con Becao, Bonifazi e Samir, anche se Gotti sta pensando a un De Maio che potrebbe scalzare Bonifazi dal ruolo di centrale, spostando così l’ex ferrarese a sinistra, con Samir che così si ritroverebbe in panchina. In mediana si andrebbe ad aggiungere un centrocampista, già individuato in Mandragora entrato con il piglio giusto nella ripresa a Bologna. Fossero confermate le prove, allora si avrebbero Molina e Zeegelaar sugli esterni con Arslan in mezzo e De Paul con Mandragora come mezzali a supporto di Pereyra e Lasagna, per un 5-4-1 in non possesso.
Alla domanda va data una risposta doppia. Lo spagnolo è rientrato ieri in gruppo, ma avverte ancora male al piede destro toccato duro col Benevento. Darà la sua disponibilità e Gotti dovrà gestirlo con parsimonia. L’altra risposta sul catalano l’ha data ieri Cristiano Giaretta, il ds del Watford, intervenuto a Radio Punto Nuovo. «Deulofeu? Non c’è stata trattativa con il Napoli, solo una semplice chiacchierata». Parole che sono seguite a quelle del vice presidente bianconero Stefano Campoccia: «Arriverà il momento di rinverdire il rapporto di mercato con il Napoli – ha dichiarato –. In questo momento ci teniamo stretta la nostra rosa, siamo ancora ambiziosi nonostante le magagne».
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