Udinese, il diamante Okaka è per sempre: rifiutati 33 milioni per De Paul

Come cambia la squadra con l’ex Watford a titolo definitivo e con il trequartista ancora bianconero dopo il no alla Fiorentina
Foto LaPresse/Andrea Bressanutti 20/04/2019 Udine (Italia) Sport Calcio Udinese vs Sassuolo - Campionato di calcio Serie A 33^ Giornata - Stadio "Dacia Arena" Nella foto: okaka esultanza Photo LaPresse/Andrea Bressanutti April 20, 2019 Udine (Italy) Sport Soccer Udinese vs Sassuolo - Italian Football Championship League A 33^ day - "Dacia Arena" Stadium In the pic: okaka celebrates
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UDINE. Il reparto centravanti (e affini) in casa Udinese è una sorta di piazzola per i camper a pochi metri da una spiaggia nel giorno di Ferragosto. Rischi di dover parcheggiare in divieto di sosta o di dover girare a vuoto per ore alla ricerca di un posto.

C’è l’azzurro Kevin Lasagna che Igor Tudor ha schierato al centro dell’attacco per entrambe le volte (Milan e Parma nell’ordine), c’è Ilija Nestorovski che ha esordito nell’ultima giornata giostrando accanto a Lasagna, c’è Lukasz Teodorczyk che il tecnico spalatino ha utilizzato come arma della disperazione per gli (inutili) assalti conclusivi alla porta stregata dei gialloblù ducali.

Tanto più che il polacco un’occasione nitida l’ha pure avuta, ma ha finito per tirare una mozzarella light respinta sulla linea di porta dalla difesa.

Era lui l’attaccante da sganciare nell’ultimo giorno di mercato per far spazio al figliol prodigo Stefano Okaka che Gino Pozzo ha deciso di riportare alla base sul rettilineo finale, dopo essersi accorto che qualcosa ancora mancava là davanti – in termini di impatto fisico –, senza trascurare il fatto che nei primi cinque mesi in Friuli, da gennaio a maggio, il centravanti di Castiglione del Lago si era guadagnato l’affetto dei tifosi bianconeri, al di là del bottino personale, dei gol salvezza.

Complessivamente le statistiche dicono che Okaka ha raccolto 16 “gettoni” condite da 6 reti e un assist, ma non raccontano dello slancio di Stefano nel momento chiave della stagione, del rapporto con il cuore della tifoseria bianconera, la Curva nord, cercata per l’abbraccio collettivo sia negli avamposti in trasferta a Frosinone (doppietta), sia al Friuli con la Spal (altra doppietta).

Così molti erano rimasti delusi dall’immediato ritorno di Okaka al Watford. Si pensava che dovesse essere lui uno dei pilastri su cui costruire la squadra del futuro, al di là degli screzi con Tudor al momento dell’ultima trasferta dello scorso campionato, inutile ai fini della salvezza, quando fu escluso dalle convocazioni. Un episodio ricomposto, sottolineano le fonti interne all’Udinese.

Un episodio che non ha frenato la decisione di Pozzo di agevolare il suo ritorno a Udine dai possedimenti britannici a titolo definitivo, tanto che ora c’è un contratto col club bianconero fino al 30 giugno 2022, contratto che non è stato “smontato” dal no di Teodorczyk alla destinazione francese di St.Etienne.

Si riparte dunque con Okaka. Con Bomber Teo “parcheggiato” nelle retrovie. Con Lasagna e Nestorovski che possono giocare in coppia con Stefano e un trequartista alle spalle, per esempio De Paul, anche se l’ultimo modulo, quello anti-Parma (che per un’ora ha funzionato) aveva sì due punte, ma con Don Rodrigo sulla linea dei centrocampisti. Era un 3-5-2.

Ma è proprio il trasformismo, la possibilità di passare al 3-4-2-1 o al 3-4-1-2 o ancora al 3-5-1-1 la caratteristica che Tudor vuol cavalcare con la sua Udinese. E De Paul è un elemento chiave in questo senso.

Secondo le fonti fiorentine, Pozzo avrebbe rifiutato addirittura 33 milioni negli ultimi giorni di mercato, pur di non sacrificare il suo 10; il dt Pierpaolo Marino invece non ha indicato le cifre esatte, si è limitato a dice che non erano «proposte valide».

Al di là del balletto sui numeri, resta un dato di fatto: anche in questo campionato l’Udinese avrà in rosa Okaka e De Paul, 15 gol nella scorsa stagione. —


 

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