Orgoglio Vicario, il portiere del Tottemham riceve il sigillo della sua Udine

Un guaio muscolare gli ha negato la convocazione in Nazionale: «La Supercoppa in Friuli? Per me è stata una spinta in più»

Gabriele Foschiatti
Il friulano Guglielmo Vicario durante la premiazione in Comune a Udine
Il friulano Guglielmo Vicario durante la premiazione in Comune a Udine

Niente Nazionale per Guglielmo Vicario che si consola con l’abbraccio della sua città. Il portierone del Tottenham, che il 21 maggio ha vinto l’Europa League nella finale tutta inglese contro il Manchester United, è stato accolto nel pomeriggio di giovedì 29 maggio nella Sala della Giunta del comune di Udine e premiato con il sigillo della città, alla presenza del sindaco Alberto Felice De Toni, del vicesindaco Alessandro Venanzi e dell’assessora allo Sport, Chiara Dazzan.

Ad impedirgli di prendere parte al raduno azzurro del 31 maggio è stato un piccolo stiramento, un infortunio muscolare più fastidioso che grave, i cui tempi di recupero sono però tiranni in un calendario così fitto.

Il ct Luciano Spalletti ha quindi optato per convocare Marco Carnesecchi dell’Atalanta per le sfide di qualificazione al Mondiale 2026 contro Norvegia e Moldova.

«Dispiace tantissimo dover rinunciare alla convocazione – ha raccontato – l’entusiasmo che porta è unico. Si tratta di un problema minore, ma le tempistiche contano tanto in periodo di impegni così fitto. A me serviranno circa due settimane per tornare al top. Meglio ora che 15 giorni fa, però!», ha chiuso scherzando.

L’orgoglio infatti di aver riportato un trofeo nel club inglese viene prima di tutto, anche perché è valso ai suoi il pass per la Supercoppa Europea, che quest’anno si giocherà il 13 agosto proprio allo Stadio Friuli - Bluenergy Stadium. «È un cerchio che si chiude. Quando è cominciata questa campagna europea, sapendo che ci sarebbe stata la possibilità di giocare la finale a casa, ho ricevuto una spinta in più. Un percorso del genere non è mai assicurato, abbiamo fatto un qualcosa di storico, che rimarrà per sempre nel mio cuore. Il ricordo che porto della finale? La parata su Garnacho. Il confine tra errore e gloria è molto sottile, io sono stato fortunato nella situazione che ha portato al salvataggio sulla linea di Van De Ven. Per un portiere è fondamentale azzerare e ripartire, sento di aver dato il mio contributo. Ora poter vivere da protagonista questa finale è un’emozione che non posso né controllare né descrivere. Trasmetterò ai miei compagni la mia felicità, poi speriamo di poter alzare al cielo quella coppa».

In campo ci sarà tanto azzurro, comunque vada la finale di Champions che domani opporrà Psg e Inter. «Un eventuale duello contro Gigio? Non ci ho pensato, anche perché dall’altra parte giocano Bastoni, Barella, Darmian... Tutti ragazzi con cui ho condiviso gli ultimi due anni di Nazionale. Il mio in bocca al lupo va a tutti loro: che vinca il migliore».

Dello stesso avviso il sindaco De Toni, che dopo aver coccolato il numero 1 degli Spurs ha celebrato con orgoglio l’onore di ospitare un evento del genere: «Udine ha già vinto avendo la finale, se poi a vincere sarà il Tottenham potremo dire di aver vinto la seconda volta».

L’orgoglio spezza anche la voce di papà Michele, da sempre al fianco del figlio, con un passato nel consiglio comunale del capoluogo. «Ci sentiamo ambasciatori della città», ha confidato. E il lavoro sta andando alla grande.

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