Udinese, gli scontri diretti da qui a San Silvestro sono la chiave per salvarsi

Empoli, Verona, Cagliari e Sassuolo ne giocheranno tre. Bianconeri e Genoa due, cammino in salita per la Salernitana

Massimo Meroi
Lazar Samardzic durante la sfida casalinga con il Genoa terminata sul 2-2
Lazar Samardzic durante la sfida casalinga con il Genoa terminata sul 2-2

UDINE. Ci sono ancora cinque giornate di campionato da giocare da qui alla fine del 2023. Cosa può accadere da domenica prossima a San Silvestro? Siamo andati a sbirciare il cammino che attende le nove squadre che si giocheranno la salvezza (abbiamo escluso Monza, Torino e Lazio in rigoroso ordine di classifica) mettendo sul piatto della bilancia oltre al calendario anche il morale, la condizione fisica e il fattore infortuni. Ci saranno molti scontri diretti, una chiave fondamentale per arrivare alla salvezza.

IN CRESCITA

Il Frosinone, innanzitutto per i 18 punti in classifica, è la squadra che sta meglio. Vincere la gara con il Genoa al minuto 90’ è anche una sorta di segno del destino.

E riesce a trovare sempre dei nuovi protagonisti (da Cuni a Ibrahimovic, da Mazzitelli a Monterisi). Tutta un’altra storia rispetto al Sassuolo dove, invece, brilla la stella di Berardi, giocatore di livello superiore e già a quota 7 nella classifica cannonieri.

Con lui Dionisi può dormire sonni tranquilli, nonostante una difesa ballerina. Domenica a Reggio Emilia arriva la Roma, poi in serie viaggi a Cagliari e Udine col Genoa in casa: i neroverdi potrebbero salire a centro classifica oppure restare in zona rischio.

Chi sta crescendo è il Cagliari (otto punti nelle ultime cinque gare). E Ranieri sta ritrovando tutti i suoi attaccanti, da Petagna a Lapadula, da Pavoletti a Shomurodov. C’è stato un tempo in cui il centravanti lo faceva Luvumbo, peraltro perfetto come seconda punta.

STABILI

Il passo falso di Roma ha fatto scendere di uno scalino l’Udinese. Il problema dei bianconeri è quello di non riuscire a segnare mai più di un gol a partita, se poi come a Roma ne prende tre è la fine.

I prossimi due turni casalinghi con Verona e Sassuolo saranno molto importanti per dare una scossa alla classifica e tentare di allungare sulla terz’ultima piazza.

Sullo stesso gradino dei bianconeri ecco il Lecce, anche lui, come i bianconeri, ammalato di “pareggite”. L’ultima vittoria della squadra di D’Aversa risale addirittura al 22 settembre (1-0 con il Genoa): da allora quattro sconfitte e altrettante divisioni della posta. Per i salentini sarà una gara chiave quella di lunedì 11 dicembre a Empoli.

La Salernitana di Pippo Inzaghi è reduce da quattro punti in due gare (Sassuolo e Lazio), ma da qui a fine anno, prima della trasferta a Verona, è attesa da un poker ostico: Fiorentina e Atalanta in trasferta, Bologna e Milan all’Arechi.

IN FLESSIONE

Il Genoa è rimasto a galla grazie ai preziosi 1-0 su Salernitana e Verona. Gilardino ha blindato la difesa nel momento in cui ha perso la sua coppia d’attacco Retegui-Gudmundsson (e ieri è andato ko Strootman).

Domenica c’è lo scontro diretto con l’Empoli: il Grifone punta forte sul fattore Marassi. Sul fronte opposto Andreazzoli deve trovare un equilibrio che ancora non c’è: l’Empoli ha il peggior attacco (8 centri) e la peggior difesa (25 reti incassate come Salernitana e Cagliari). Non si può passare dallo 0-1 di Napoli al 3-4 con il Sassuolo.

Chiusura con il Verona, prossima squadra di scena a Udine a secco di vittorie da undici gare. L’altra sera con il Lecce i gialloblù hanno lottato, dimostrando di essere dalla parte dell’allenatore. Va anche detto che al Bentegodi giocano con uno spirito, in trasferta con un altro. Domenica al Bluenergy Stadium farà caldo.

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