L’Udinese riesce a espugnare il Friuli: prima vittoria in casa

Dopo i pareggi con Cagliari e Cremonese i bianconeri tornano al successo contro il Lecce. Partenza sparata con Karlstrom e Davis, poi la flessione: gol sicurezza di Buksa

Pietro Oleotto
L'esultanza dei giocatori dell'Udinese (foto Petrussi)
L'esultanza dei giocatori dell'Udinese (foto Petrussi)

Due (pareggi) bene, tre (punti) meglio, come racconta un vecchio adagio. Perché ci sono delle partite, nel corso di una stagione, da vincere a ogni costo se non vuoi complicarti la vita: l’Udinese l’ha fatto sabato 25 ottobre contro il Lecce per non farsi risucchiare verso in basso in classifica prima di un trittico davvero complicato nel giro di soli nove giorni prima della prossima sosta. Si parte dallo Juventus Stadium mercoledì sera, poi sabato qui arriverà l’Atalanta, chiusura la Roma la domenica successiva. Ecco perché avere 12 punti in tasca dopo 8 turni di campionato è una sorta di assicurazione sulla serenità con la quale verranno affrontati i prossimi impegni, durante i quali potrebbe davvero riemergere la natura dispettosa della Zebretta, come è stato a San Siro contro l’Inter, per esempio.

 

Servirà più continuità nel corso dei 90 minuti, tuttavia, almeno rispetto alla prestazione sfoderata contro i giallorossi del Salento, accompagnati da oltre 1.300 al Friuli - Bluenergy Stadium, dove hanno pagato la partenza convinta dell’Udinese, decisamente in controtendenza rispetto alle ultime uscite, tra Sassuolo, Cagliari e Cremona, dove è sempre andata in svantaggio, salvo poi, in due occasioni, rimediare con un pareggio. A livello di sequenza, non perde dalla sfida del Mapei Stadium che ha fatto seguito al pesante ko contro la futura capolista Milan, ma non si può dire che la squadra di Runjaic sia sempre convincente e questo è un discorso che si discosta dalla posizione in graduatoria, decisamente confortante o, almeno, tutt’altro che preoccupante, visto che il fondo della classifica, in attesa delle ultime sfide della giornata, è a 9 punti di distanza.

 

Per questo il partito delle “aspettative alte” si confronta in modo vivace con quello del “realismo a tutti i costi”, due autentiche liste civiche che rappresentano in grosso della tifoseria friulana. C’è chi dice, dunque, che l’Udinese anche ieri avrebbe dovuto soffrire di meno contro un avversario che ha dimostrato di avere una pista di distacco, nella cifra tecnica, dai bianconeri. Insomma, va bene che in A non ci sono partite facili, ma con il Lecce, soprattutto dopo il doppio vantaggio, la squadra avrebbe dovuto soffrire di meno, riducendo al minimo gli errori che poi hanno rimesso in partita la formazione di Di Francesco. Invece, dopo la rete del van taggio di Karlstrom (la prima in Italia),  la traversa di Zaniolo e il raddoppio di Davis, l’Udinese si è abbassata troppo, subendo il gol che ha riaperto la gara su punizione, decisamente mal valutata da un Okoye che sta dimostrando di aver ancora bisogno di un intervento antiruggine per colpa dello stop dettato dalla squalifica.

Mister Kosta in quel momento ha tirato dritto, dimostrando di non voler cambiare il proprio piano di rotazioni sui “pezzi da novanta” di fronte a una risposta del Lecce. Convinto che il turnover vada applicato, ha ugualmente sostituito Zaniolo con Bayo e Solet con Bertola allo scoccare dell’ora di gioco, dopo aver in precedenza lasciato Davis negli spogliatoi a vantaggio di Buksa. L’Udinese lì ha sbandato paurosamente – soprattutto quando Okoye ha lisciato un’uscita con i pugni su calcio d’angolo – si è chiusa a riccio nella propria metà campo e solo a un attimo dal 90’ ha trovato il tris con Buksa, in contropiede su suggerimento di un Bayo che ha riscattato così una partita difficile e che ha fatto scoprire che Bravo era stato spedito in tribuna per decisione del tecnico, evidentemente poco soddisfatto dall’atteggiamento del nazionale under 21 spagnolo.

Così il raddoppio del Lecce all’ultimo secondo è stato praticamente indolore, ma solo al 96’ Runjaic ha avuto la certezza che quella attuata nel nome del turnover è stata una scelta giusta. Sul filo del rasoio. Ma attenzione: quello nelle mani prossimamente di Juventus, Atalanta e Roma sarà decisamente più affilato.


UDINESE – LECCE  3 – 2

UDINESE (3-5-2) Okoye; Goglichidze, Kabasele, Solet (15' st Bertola); Zanoli (40' st Ehizibue), Ekkelenkamp (30' st Piotrowski), Karlstrom, Atta, Kamara; Zaniolo (14' st Bayo), Davis (1' st Buksa). All. Runjaic.

LECCE (4-3-3) Falcone; Veiga, Gaspar, Tiago Gabriel, Gallo; Helgason (1' st N’Dri), Ramadani, Berisha (30' st Maleh); Pierotti (40' st Sala), Stulic (20' st Camarda), Morente (1' st Banda). All. Di Francesco.

Arbitro Feliciani di Teramo.

Marcatori Al 16' Karlstrom, al 38' Davis; nella ripresa, al 14' Berisha, al 43' Buksa, al 50' N'Dri.

Note Ammoniti: Gaspar, Davis e Stulic per gioco falloso, Buksa per comportamento non regolamentare. Angoli 9-4 per il Lecce. Recupero 2’ e 5’. Spettatori 21.104 (13.799 abbonati) per un incasso di 239.88.

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