Taglio degli stipendi, Magda Pozzo contro i giocatori: «Che avarizia»

UDINE. L’Udinese non ha ancora raggiunto l’accordo sulla riduzione degli stipendi con capitan Lasagna e compagni e sulla generale difficoltà a “tagliare” di cui si è fatta interprete e portavoce Magda Pozzo, scagliatasi in modo deciso e inequivocabile contro i giocatori.

La strategic group coordinator della società ha diffuso i suoi strali dal personale account Instagram e lo ha fatto proprio nel giorno in cui da Parma è arrivata la notizia dell’accordo trovato, a tarallucci e vino, tra la dirigenza ducale e l’intero comparto squadra, con staff tecnico e dirigenziale che si è tagliato una mensilità di stipendio alla luce degli ingenti danni economici derivati dallo stop dell’attività.

Il Parma è la seconda società arrivata all’accordo dopo la Juventus, mentre all’Udinese, così come in moltissime realtà del nostro campionato e anche all’estero, l’intesa sembra ancora in alto mare come ha fatto notare in modo duro Magda Pozzo.

«Tutto questo parlare di trattative con i giocatori per gli stipendi mi è sembrato e mi sembra fuori luogo. Che tristezza. Ma di cosa stiamo parlando? Davanti a una tragedia così i giocatori di serie A dovevano, a mio modesto parere, dare un messaggio a tutta l’Italia e dimostrare spontaneamente solidarietà senza discussioni ed essere i veri gladiatori di questa immensa tragedia... Perché il calcio è il calcio. Esempio Unico.

Quando abbiamo un’opportunità non la sfruttiamo e ci perdiamo nel solito sindacalismo da quattro soldi... Con avarizia... Quando in gioco c’è molto di più: moralità, appartenenza, gratitudine, speranza e futuro per il nostro Paese per trasmettere e credere che in fondo i valori esistono davvero. Delusa? No. Molto Peggio. Esterrefatta!».

Non fa esplicitamente i nomi di Lasagna e compagni il “coordinatore strategico del gruppo”, ma è improbabile che l’esternazione sia rivolta solo all’intera categoria dei calciatori. Più plausibile, invece, che Magda Pozzo si sia fatta interprete delle inattese difficoltà emerse nelle trattative tra il fratello Gino e lo spogliatoio bianconero, a cui forse non è bastato l’esempio arrivato dal dg Franco Collavino e dal dt Pierpaolo Marino che si sono autoridotti lo stipendio del 50 per cento.

Le parti, dunque, sembrano ancora distanti nonostante si possano trovare accordi di secondo livello, quelli tra azienda e corpo lavoratori, per intenderci, che solleverebbero anche la Lega, aspramente criticata dall’Assocalciatori dopo il paventato taglio da due, a quattro mensilità, a seconda della conclusione, o meno, della stagione.


 

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