Faccia a faccia tra Gino Pozzo e Runjaic: si discute sul futuro dell’allenatore dell’Udinese
Tra due settimane è previsto un secondo incontro: il tecnico ha poi parlato alla squadra, non vuole sbracare con Juventus e Fiorentina

I giorni del giudizio arriveranno tra due settimane a campionato concluso, ma intanto sono cominciati quelli dei “faccia a faccia” in casa bianconera. A inaugurarli, ieri nella sede dell'Udinese Calcio, ci ha pensato Gino Pozzo, seduto dalla parte opposta del tavolo a cui si è presentato Kosta Runjaic dopo l’inattesa sconfitta con il Monza, quella che ha avuto l’effetto di un vero e proprio gancio rifilato alla bocca dello stomaco di chi, come l’architetto dell’Udinese e di tutti i suoi tifosi, si aspettava un tonico successo per continuare a inseguire la “quota 48” proclamata dall'allenatore dopo il blitz di Cagliari.
Domenica, dopo il ko subito dall’ultima della classe, era stato lo stesso Runjaic a sottolineare l’importanza di analizzare a mente fredda tutti i bug del sistema operativo che hanno mandato in corto circuito l’Udinese, e così è stato fatto ieri quando il tecnico si è trovato di fronte al suo datore di lavoro, dimostratosi più interessato a capire come e dove poter intervenire per costruire la squadra in vista della prossima stagione, piuttosto che alle spiegazioni di un clamoroso flop che comunque ha sortito l’effetto di un vaso di Pandora. Perché la modalità della sconfitta col Monza, con annesse difficoltà di gestione tanto riscontrabili nella mancanza motivazionale di squadra, quanto nelle dispute su chi dovesse calciare una semplice punizione, come nel caso del siparietto tra Sandi Lovric e Simone Pafundi, non sono piaciute a nessuno, neanche a chi pigia i pulsanti nella sala dei bottoni bianconera.
Gino Pozzo ha quindi chiesto cosa non stia funzionando in quella macchina inceppatasi sul più bello, dopo che mister Kosta l’ha condotta con largo anticipo alla salvezza, ma soprattutto ha portato il discorso in prospettiva, chiedendo lumi su quella «mancanza di qualità» a cui il tecnico ha cominciato a fare accenno dopo la sconfitta di Torino.
Tutte riflessioni che, in modo inequivocabile al momento, fanno quindi propendere per una conferma delle intenzioni, ovvero di proseguire il rapporto confermando Runjaic anche per il secondo anno di contratto, quello che al momento del suo ingaggio aveva inclusa anche la possibilità di un’estensione alla terza stagione. Almeno così è per Pozzo, finora soddisfatto dell’operato del suo allenatore che però adesso dovrà anche dimostrare con i fatti di voler proseguire in sella all’Udinese. Per farlo Runjaic dovrà quindi chiarire anche quella frase sibillina («I matrimoni si fanno in due. Vedremo») rilasciata prima del Monza, magari mettendo sul tavolo anche le possibili offerte tentatrici che gli sono arrivate dopo essersi messo in luce con l’Udinese al suo primo anno di Serie A.
Gino Pozzo gli ha dato due settimane di tempo, rinnovando l'appuntamento a fine stagione.
Tutto, prima di un secondo faccia a faccia, quello allo sponsor day tra mister Kosta e il patron Gianpaolo Pozzo che al mister ha chiesto quando imparerà l'italiano. «Preferisce i punti o il mio italiano?» è stata la risposta data al primo tifoso dell’Udinese dal tecnico che in precedenza aveva avuto anche un faccia a faccia con la squadra. In quel caso Runjaic aveva espresso allo spogliatoio la propria insoddisfazione per la mancanza di concentrazione palesata domenica.
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