Stramaccioni: «L’Udinese deve fare una partita perfetta per non uscire battuta dal Meazza»

L’allenatore, ora opinionista a Dazn, guarda

alla sfida di venerdì sera tra le due squadre che ha guidato in serie A 

Alberto Bertolotto
Lorenzo Lucca sovrasta l’avversario nella gara con il Verona, dove ha segnato una doppietta
Lorenzo Lucca sovrasta l’avversario nella gara con il Verona, dove ha segnato una doppietta

Inter-Udinese è la partita di Andrea Stramaccioni: sono le due squadre che l’attuale talent di Dazn ha allenato in serie A.

Stramaccioni, cosa la lega maggiormente al Friuli e ai bianconeri?

«L’affetto ricevuto dai tifosi e in generale dai friulani. A livello sportivo, posso dire che la famiglia Pozzo e il mondo Udinese fa crescere il professionista a 360 gradi. Dal punto di vista della comunicazione, ho vissuto il momento della realizzazione dello stadio di proprietà, ennesima scommessa vinta».

Lei, con i suoi giocatori, espugnò il Meazza, la casa dell’Inter, il 7 dicembre 2014. È la vittoria in bianconero a cui è più legato?

«Fu una grande prova di coraggio. Andammo sotto dopo il gol di Icardi, rientrammo in campo giocando il nostro calcio, compatti ma pericolosi, un po’ sfrontati e mai domi. Direi che vincemmo “alla friulana”. Aggiungo anche i successi con Napoli, Lazio, Milan, Atalanta e Verona».

Arrivando a oggi, l’Inter è imbattibile o l’attuale Udinese può ripetere la vostra impresa?

«Per non uscire con un ko dal Meazza, due macro-premesse: bisogna disputare una partita perfetta e serve che l’Inter conceda qualcosa dal punto di vista dell’intensità mentale, come già successo con Sassuolo e Bologna.

Non dimentichiamo che il gruppo di Inzaghi giocherà come a Napoli conoscendo già il risultato della Juventus, un aspetto non da poco a livello psicologico».

Aiuterà il fatto che i bianconeri giochino a specchio? In che modo si può decidere il match?

«Aiuterà, lo si è visto nella gara con la Juventus dello Stadium. Una solida contrapposizione soprattutto in mezzo al campo e sulle corsie dei quinti può potenzialmente limitare i nerazzurri».

Focus su Lucca. Si può puntare su di lui a San Siro? In prospettiva Europei, può mettere in difficoltà il ct Spalletti?

«Lorenzo è un profilo interessante, perché è una punta di grande struttura fisica, un tipo di attaccante che manca da molto nel nostro calcio ad alti livelli. Mi piace moltissimo.

Per essere alto 201 centimetri, controlla ottimamente la palla, legge il gioco, è veloce in progressione. Il gol di testa col Verona è davvero pregevole. Se continua a crescere e lavorare fisicamente come sta facendo, sarà un tipo di calciatore molto importante. Senza fretta, ma può giocarsi carte davvero importanti».

Capitolo Samardzic: può essere condizionato dal fatto di giocare con la squadra e in casa del club in cui sarebbe dovuto approdare quest’estate?

«Ha personalità, vorrà a tutti i costi far bene. Per me la sfida con l'Inter sarà uno stimolo a dimostrare di confermare e meritare quel livello».

Cosa la sta convincendo dell’Udinese allenata da Cioffi?

«Ha riportato un atteggiamento che avevamo visto a lungo con Sottil, ma che sembrava essersi smarrito anche a causa di diversi infortuni. Oggi i bianconeri arrivano dalla bella vittoria col Milan, da due mezze “beffe” come la sconfitta nel finale di Roma e il pari col Verona che bruciano ancora. Andrà al Meazza senza nulla da perdere per giocare con i più forti e dovrà farlo da Udinese».

L’ultima domanda riguarda Thuram: può essere considerato l’acquisto top del mercato estivo?

«Assieme a Lukaku direi di sì. Ma il centravanti della Roma era già una realtà della serie A, Marcus no e ha avuto un impatto come solo i grandissimi. Ha inciso con gol, assist e prestazioni a San Siro, uno dei palcoscenici più esigenti al mondo». —

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