Fiore spiega le difficoltà bianconere: «All'Udinese manca una torre»
L’analisi del doppio ex in vista della partita di sabato a Parma: «Non c’è il Lucca dello scorso anno che risolveva le gare e garantiva presenza in area»

«All’Udinese manca equilibrio e un riferimento avanzato come invece ce l’ha il Parma, con Pellegrino che sarà il pericolo principale per la squadra di Runjaic».
Arriva da un doppio ex iconico come Stefano Fiore l’avviso ai naviganti bianconeri in vista dell’anticipo di sabato 29 novembre al Tardini, dove a partire dalle 15 la Zebretta si contenderà i tre punti con il giovane Parma griffato dal nuovo corso tecnico di Carlos Cuesta.
Fiore, anche alla cena di gala dell’Udinese in vista del Natale Runjaic ha detto di sapere cosa fare per migliorare la squadra.
«Mi conforta perché sinceramente fatico ancora a inquadrare questa Udinese, forse la squadra più fisica del campionato. Probabilmente quello che adesso manca di più è un equilibrio generale, ravvisabile nelle difficoltà a segnare e nei troppi gol subiti, con la difesa penultima, davanti solo a quella del Torino».
Lei dove ricercherebbe l’equilibrio?
«Dalla prima punta, perché a mio giudizio manca un riferimento che possa dare continuità nel gioco offensivo. Zaniolo e Atta possono far cambiare volto alla manovra, ma manca il Lucca dello scorso anno, e quindi un giocatore che risolva le partite cosiddette sporche e che garantisca anche quella presenza in area di rigore avversaria che adesso viene cercata con più uomini. Mancando il riferimento l’Udinese tende un po’a scoprirsi, con la conseguenza che poi non sempre regge l’urto delle ripartenze avversarie negli spazi».
Una prima punta robusta come il Pellegrino sul quale può fare leva il Parma...
«Proprio così. L’argentino somiglia proprio al classico numero 9 di una volta e che oggi è molto ricercato. Pellegrino è molto bravo a far salire la squadra, è fortissimo di testa ed è quasi unico nel nostro campionato».
L’argentino è reduce dalla doppietta di Verona.
«Credo che il duello tra i difensori dell’Udinese e Pellegrino sarà un fattore potenzialmente decisivo per il risultato e sono curioso di vedere come andrà a finire».
Cuesta a Parma sta convincendo.
«Mi ha fatto una buona impressione e mi ha colpito la velocità con cui si è adattato a un calcio molto tattico come il nostro. Cuesta ha già dato un’identità precisa anche senza il classico 4-3-3 alla spagnola, scegliendo di adattarsi alle caratteristiche dei giocatori. Il suo Parma difende bene e riparte benissimo negli spazi, e a Verona hanno anche saputo gestire».
Fiore, tornando in casa bianconera, l’Atta visto col Bologna è piaciuto anche per la posizione più avanzata in campo...
«Vero, anch’io lo preferisco in mezzo al campo da interno con l’inserimento facile in canna. Quelli bravi come lui si mettono un po’ovunque, anche sull’esterno come è stato impiegato lo scorso anno, ma viene limitato se non portato nel vivo del gioco».
Runjaic si aspetta uno step in più da Zaniolo?
«La qualità non si discute, ma deve trovare continuità al più presto».
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