Sporting a Ferrari

UDINE. Mauro Ferrari, il re delle nanotecnolgie, da ieri è il presidente onorario della Libertas Sporting club Udine. Gli è stata ufficializzata la nomina, approvata dal direttivo, con tanto di targa in un incontro alla Domus medica del presidente Alessandro Grassi non per meriti scientifici, ma guadagnati sul campo da basket.
Ferrari, 54enne udinese, infatti nel 1978, liceale di ritorno da un anno di scambio interculturale Afsai in Usa, fu il precursore della società di pallacanestro femminile ora nota quale Sporting. Cestista della Libertas Udine, allenato da Gigi Colosetti, Mauro a Paderno («nel mio paesello», dice lui) indisse una leva studentesca davanti alla Bellavitis: «Prima del trasferimento nella nuova sede della Marconi e che diventasse la scuola degli zingari».
«Alla leva – ricorda – risposero quindici bambine e tre bambini, si divertirono e alla fine diventarono trenta. Allora mi presentai dal cavalier Modena e gli chiesi di fondare la Libertas Paderno, della quale fui presidente per tre anni prima di tornare via nell’81 - ’82 per studio. Ora non voglio accampare meriti, perché poi è andato avanti lo Sporting facendo belle cose, una squadra dai valori friulani che aiuterò volentieri. Cerco di essere presente, perché ce l’ho nel cuore: quando ha vinto lo scudetto juniores nel 2009 ho seguito la finale al telefono, mi è costata un sacco».
Ferrari sa di dovere fare da testimonial alla causa dello Sporting che, venerdì, s’iscriverà all’A2: «Aiuterò nella ricerca di sponsor. Con uno che desse 100 o 200 mila euro più dell’anno scorso questa squadra potrebbe fare l’A1. Invece, rischia di chiudere in A2 perché Delser ormai è andato. Sarebbe un peccato dovere ricominciare da capo a Udine, che è una patria del basket in Italia e ha vinto scudetti femminili. In questo incontro abbiamo maturato idee creative per attirare nuovi sponsor locali. Potremmo fare una squadra dei Fogolar furlan, che faccia tournée e sia una bandiera del Friuli. In Usa potremmo avvicinare sponsor friulani che hanno avuto successo là o, viceversa, friulani che vogliano esportare. Anche se il momento non è granché fortunato».
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