Vissa, il recupero procede bene: «In pista tra nove-dieci mesi»
La mezzofondista friulana, primatista italiana dei 1.500 metri, si racconta dopo la riabilitazione post intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore. «Nelle prime settimane mi sono un po’ persa, poi mi sono ritrovata a essere positiva e a vedere per me un futuro ancora ad alto livello»

Tra il brutto infortunio subìto la scorsa estate e la voglia di rientrare. A tal proposito, potrebbe rivedersi in pista tra maggio e giugno, per prendere parte alla stagione estiva. E chissà, anche se lei non li ha mai citati nell’intervista, potrebbe puntare ai campionati Europei di Birmingham, in programma il prossimo agosto.
Sintayehu Vissa, 29 anni, si è raccontata in una lunga chiacchierata concessa a Sport Mediaset. La mezzofondista friulana, primatista italiana dei 1.500 metri, ha affrontato tra i vari temi la riabilitazione dopo l’intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore (insieme col postero-laterale) e dei suoi piani futuri. «Adesso cammino senza problemi e ho iniziato l’attività fisica di recupero tramite cyclette ed ellittica, che sarà seguita da un’altra di rafforzamento muscolare per sostenere al meglio il ginocchio e poi riprendere gradualmente a correre – ha detto Vissa dal Colorado, dove vive e dov’è rientrata dopo essere stata in Friuli –. Nelle prime settimane dopo l’intervento mi sono un po’ persa, poi mi sono ritrovata a essere positiva e a vedere per me un futuro ancora ad alto livello».
Così sui tempi di recupero, essendosi operata lo scorso agosto: «Per poter tornare al cento per cento mi hanno detto che dovranno passare nove-dieci mesi dall’intervento – ha spiegato la friulana –. A oggi ne sono passati tre. Salterò la stagione al coperto, ma potrei essere in grado di fare una parte di quella all’aperto, senza in ogni caso forzare i tempi».
Va da sé che potrebbe vedersi in pista per la primavera inoltrata del 2026. L’azzurra ha anche parlato del suo futuro agonistico, in cui per ora esclude distanze più lunghe. «Per adesso non ci penso proprio – ha affermato –. Ho sempre creduto che le mie caratteristiche fisiche fossero più quelle di una mezzofondista veloce e continuo a esserne convinta. Il mio unico attuale pensiero e quello di Dave (Ritzenhein, il suo allenatore, ndr) è che posso tornare a correre molto forte i 1.500».
Nella specialità l’azzurra ha firmato il primato tricolore all’aperto ai Giochi Olimpici di Parigi del 2024, quando corse la semifinale in 3’58’’11.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto








