Simone Pepe saluta l’Apu: grazie di tutto Udine
Dopo quattro mesi esaltanti è giunto il momento dell’addio: «In Friuli un ambiente fantastico, vi porterò nel mio cuore»

Il primo trofeo non si scorda mai. Per Simone Pepe i quattro mesi trascorsi a Udine sono stati brevi ma intensi ed hanno regalato alla guardia abruzzese la più grande soddisfazione da quando milita nei campionati senior.
Entrato a stagione in corso per sostituire lo sfortunato Francesco Stefanelli, Pepe ha portato il suo mattoncino alla causa dell’Apu nel finale del torneo di A2. Il prossimo anno ripartirà da Forlì, ora si gode il mare della sua Francavilla, dove martedì partirà il camp di alta specializzazione per giovani cestisti che porta il suo nome: “SP40 Basket Camp” è organizzato in sinergia con Amatori Pescara, la società che lo ha lanciato nel basket che conta.
Pepe, a Udine ha vissuto una parentesi breve ma vincente. Sensazioni?
«È stata un’esperienza bellissima. Quando sono arrivato, a gennaio, eravamo secondi ma volevamo assolutamente vincere il campionato. Riuscire a farlo con due giornate d’anticipo è stato qualcosa di grande. Porterò tutti nel mio cuore, a Udine ho vissuto solo cose belle».
Che effetto le ha fatto alzare al cielo il suo primo trofeo?
«Lo avevo sfiorato diverse volte, perdendo solo in finale, devo dire che è stata una sensazione fantastica. Merito di un grande gruppo di dodici giocatori. Quando atleti di questo livello si mettono in testa di vincere, poi succede per forza».
Lei è stato decisivo nella delicata trasferta di Rieti. Che ricordi ha di quel match?
«Sono entrato in un momento in cui c’era bisogno e mi sono fatto trovare pronto. Adriano ha scelto me in un momento delicato in cui loro ci mandavano in lunetta col fallo sistematico. La squadra girava bene, sapevamo che chiunque sarebbe entrato avrebbe fatto bene».
Il finale di stagione a Udine l’ha ripagata delle amarezze dell’inizio a Treviglio?
«Ero partito per vincere il campionato, poi sono accadute cose poco gradevoli di cui non ho un bel ricordo. Sul mercato mi hanno cercato in tanti, ma Udine lo ha fatto con maggior decisione e ho scelto l’Apu».
Che rapporto ha avuto con Vertemati?
«Molto schietto. Ci sono stati momenti positivi e altri di confronto. Fra noi c’era grande rispetto, anche quando giocavo meno io sapevo bene qual era l’obiettivo. Ringrazio il coach per la fiducia, ora faccio a lui e tutta l’Apu un grande augurio per la serie A».
Le è piaciuto l’ambiente udinese?
«Lo avevo conosciuto da avversario, devo dire che i tifosi ci hanno seguito ovunque. A Udine ho trovato casa e la scuola per i miei figli, cose che per noi giocatori fanno la differenza. Alla società posso dire solo grazie. Ricorderò volentieri le serate con i compagni, in Friuli si mangia davvero bene e c’è un ottimo vino».
Perché ha scelto Forlì?
«Mi ha voluto a tutti i costi, è una società ambiziosa. Ho detto sì in trenta secondi alla loro proposta e sono felice di iniziare un nuovo capitolo della mia carriera».
Previsioni per la prossima A2?
«Sarà un campionato difficile, vedo tante squadre investire: Brindisi, Verona, Scafati, Avellino e Rieti, noi di Forlì. Tanti giocatori sono scesi dalla serie A, il livello si alza ancora di più».
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