Sessant’anni della Pesistica udinese, la storica associazione nata nel 1963

Il simbolo resta Marcello Zoratti, un visionario capace di creare una realtà da esportare
Simone Narduzzi

Che dirigente è stato Marcello Zoratti. Che uomo di sport: prima atleta, poi tecnico, presidente, giudice olimpico e ancora mente dietro ad eventi di portata internazionale.
Punto di riferimento: per il mondo della pesistica, ma non solo. Ci ha lasciati lo scorso aprile, all’età di 83 anni; ci ha lasciati con il ricordo di una carriera vissuta appieno, spesa al servizio di un movimento, di un territorio.

Di un amore. Stella d’oro del Coni, per anni vertice della sezione udinese dell’Associazione nazionale Stelle al merito sportivo del Coni. Quindi commendatore della repubblica italiana, vicepresidente della sezione udinese dell’Associazione nazionale azzurri d’Italia.


Fu un visionario, Marcello Zoratti: perché nell’epoca dell’espansione calcistica, del ciclismo, del pugilato, in quanti avrebbero scommesso un euro, anzi una lira, su sport del calibro del sollevamento pesi?
In pochi: oltre a Zoratti, sul finire degli anni ’50, alcuni amici fedeli, atleti che, insieme a lui, posero la prima pietra per la futura nascita dell’Associazione Pesistica Udinese. Era il 1963: sessant’anni dopo, l’eredità di Zoratti vive, lo celebra.
Festeggia lui, i suoi colleghi, pionieri anch’essi: il fratello Giovanni, Franco Degano, Ivano Brianese, Armando Tosoratto.
Loro e tutti gli altri, coloro i quali, nel giro di pochi anni, furono in grado di allevare con passione la propria creatura, portarla in breve a divenire realtà di spicco nel panorama della pesistica nazionale.


I primi allenamenti al vecchio collegio Bertoni, sotto l’egida della società RFU, poi il trasloco in quel palazzetto eretto nel cuore della città di Udine, in via Marangoni, per volere di Manlio Benedetti. Già, proprio lui.
Qui, dal 1959, l’associazione crebbe, fino all’“emancipazione” dall’RFU. Qui, dal 1967, Zoratti assunse la carica di presidente del sodalizio, ruolo che avrebbe ricoperto fino alla sua recente scomparsa. Infine, qui, negli ultimi anni, Zoratti contribuì attivamente alla costituzione della società cultural-sportiva Amici del Benedetti, oggi presieduta dal professor Flavio Pressacco.


Maestro di pesistica del 1966, dal ’73 al ’77 fu presidente del Comitato Fvg. Balzato agli onori della cronaca anche oltreconfine, all’inizio degli anni ’80 entrò fa parte della Commissione tecnica della Federazione europea.
Ma il Friuli era la sua casa: memorabili le due edizioni dei campionati del mondo juniores svoltisi a Lignano fra 1981 e 1984, kermesse in cui Zoratti fu presidente dei comitati organizzatori. E poi le Olimpiadi di Los Angeles da membro della commissione tecnica mondiale, i Giochi di Atene del 2004 come ufficiale di gara designato dalla federazione mondiale.
In mezzo, il Campionato europeo U16 di pesistica, sempre a Lignano, nel suo Friuli. Un territorio che ha tratto immensi benefici dal lavoro di Zoratti. E che tuttora continua a trarne. Insomma, un dirigente che si identifica in una specialità e l’inverso. Una piccola grande magia dello sport friulano. —

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