Senza basket, ma Gorizia progetta il nuovo palaBigot da 6 mila posti

GORIZIA. La tematica degli impianti genera troppo spesso delusione tra i dirigenti sportivi, impresari musicali e i tifosi: i supporters della Apu ne sanno qualcosa, visti i naufragati progetti di costruzione di un nuovo palasport e l’ultima, complicata ristrutturazione del palaCarnera. Da par suo, Gorizia, seppur priva di squadre di vertice, prova a colmare l'atavica lacuna. È alla stretta finale l’approvazione del progetto, il cui iter è iniziato nel 2018, di rinascita del palaBigot, storico teatro della pallacanestro isontina, già più volte ristrutturato. Per esempio, a metà degli anni Novanta, l’allora UGG dovette giocare proprio al palaCarnera, per i lavori in corso in via delle Grappate.
«Stiamo arrivando al dunque – aggiorna il vicesindaco goriziano, Stefano Ceretta –: finalmente parliamo di qualcosa di concreto. Il progetto tradizionale manterrebbe l’attuale forma quadrata e il campo interrato; però solo la costruzione di quattro gallerie che fungano di vie di fuga, ora inesistenti, costerebbe 600 mila euro. Negli ultimi tempi abbiamo ricevuto la proposta di un importante studio che punta a smontare il palasport, per ricostruirlo su pianta rettangolare, come la maggior parte delle nuove arene in tutto il mondo. Ciò garantirebbe tribune più capienti, fino a 6 mila posti: la soluzione, simile a quella scelta a Brindisi (ci sarà un’arena da 7 mila posti, ndr) avrebbe costi importanti, ma inferiori a quelli di una ristrutturazione».
Nella seconda ipotesi, non sarebbe solo un arena per lo sport. «Una delle condizioni che abbiamo imposto è la polifunzionalità. Oggi, in Regione, per un concerto all’aperto si deve andare a Lignano. Per gli eventi indoor la soluzione più vicina è Conegliano. Con il nuovo palaBigot puntiamo a diventare un punto di riferimento nel nostro territorio, anche transfrontaliero, per eventi sportivi, concerti, meeting. Abbiamo già parlato con la Regione, alla quale abbiamo chiesto un aiuto, e PromoturismoFvg. Luca Tosolini (AD di Fvg Music Live e direttore di Eps Italia, coinvolto anche a Lignano, ndr) lavorerà con noi».
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