Sentite Floro Flores: «Totò, hai sbagliato»

Non condivide la scelta di Di Natale di “scansarsi” contro il Napoli «Credo sia offensivo verso i tifosi di cui stai difendendo i colori»
Di Simonetta D’este

Antonio Floro Flores è un attaccante napoletano, che ha vestito la maglia dell’Udinese per cinque stagioni, tra il 2007 e il 2012, registrando 140 presenze e 26 gol. Lui a Napoli, tutte le volte che è stato chiamato a farlo, ha sempre giocato, indossando le maglie della squadra avversaria di turno, nonostante proprio con la società partenopea avesse esordito nel calcio che conta. Ha sconfitto l’emozione e ha dato una spallata al cuore, scegliendo un comportamento diverso da quello di Totò Di Natale. «Credo che ognuno sia libero di fare le proprie scelte e non voglio che le mie parole possano risultare polemiche, ma non giocare a Napoli, o in un’altra piazza, indossando un’altra maglia perché a quella squadra sei in qualche modo legato, lo ritengo prima di tutto offensivo per i tifosi di cui stai difendendo i colori in quel momento».

Quindi, Floro Flores, lei non condivide il comportamento e le scelte di Di Natale?

«Personalmente no, anche perché io vado a giocare a Napoli da giocatore dell’Udinese, società che, tra l’altro, mi sta pagando. Ma ripeto, ognuno è libero di scegliere».

Lei è un tifoso del Napoli. È davvero così particolare giocare al San Paolo da avversario?

«Sì, è un’emozione che in altri stadi non si può provare. Scendi in campo e pensi inevitabilmente che stai per giocare davanti ai tuoi amici di sempre, ai vecchi compagni di scuola e davanti alla curva B, dove da ragazzino andavi a vedere la partita... È indescrivibile quello che si prova».

Ma forse, Floro Flores, proprio per questo dimostrare di essere bravo e disputare una bella partita potrebbe essere ancor più gratificante. Non crede?

«Far vedere che giochi bene e che sei all’altezza di quel palcoscenico è indubbiamente motivo di orgoglio, ma posso capire che non tutti vivono l’emozione allo stesso modo, e proprio questo particolare stato d’animo può giocare brutti scherzi a chi scende in campo. Per esempio, io credo di aver giocato la mia partita migliore in assoluto proprio contro il Napoli, indossando la maglia dell’Arezzo in serie B, al San Paolo. Era una gara a porte chiuse, però. Il pubblico napoletano condiziona, rende tutto particolare, proprio perché sai di giocare sotto gli occhi degli amici».

A proposito di amici, qual è il suo rapporto con Udine?

«Bellissimo. La mia famiglia vive lì, ho da poco finito i lavori nella casa nuova e vi faccio ritorno ogni settimana, anche se giocando in serie B, con partite anche di lunedì, non è facile riuscire a rientrare sempre. Con l’Udinese ho vissuto anni splendidi, di cui serbo un ricordo meraviglioso. E poi mio figlio Armando gioca proprio nei Pulcini bianconeri, quindi il legame è sempre presente».

Floro Flores, ora sta vestendo la maglia del Bari. Come sta andando?

«Bene, è una città dove si vive e si respira calcio. Questo aspetto mi ha sorpreso, anche perché ti butta addosso una responsabilità ancora maggiore quando scendi in campo».

Come giudica la stagione dell’Udinese, invece?

«La società bianconera si è sempre fissata obiettivi importanti, anche se negli ultimi anni non è riuscita a centrare piazzamenti europei. In questa stagione non rischia nulla e proprio in situazioni come queste devono essere bravi a giocatori a trovare stimoli personali e di squadra per terminare al meglio il campionato. Delneri? L’ho conosciuto nella breve parentesi a Genova e mi ha dato subito la sensazione di essere un allenatore preparato, ma soprattutto una brava persona, seria e rispettosa. Mi ha sorpreso con il 4-3-3, ma ha avuto ragione lui».

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