Milan, sogno sfumato: sorpreso dal vento nella prima tappa del Tour de France
Il bujese a Lille perde contatto con la testa del gruppo a 17 chilometri dal traguardo e dice addio alla volata. «Mi dispiace, sono giù di morale»

Il primo assalto alla maglia gialla non è andato come sperava Jonathan Milan. Dentro una giornata complicata, nella prima tappa del Tour de France 2025, 185 chilometri nei dintorni di Lille, il campione olimpico e mondiale bujese si è fatto sorprendere a meno di venti chilometri dal traguardo, da un buco determinato dal classico “ventaglio”. Il gioco di scie, che si fa in gruppo, per avanzare meglio contro vento, mettendo in difficoltà chi non ha l’accortezza di piazzarsi nella posizione migliore. Alla fine, la prima tappa l’ha vinta il belga Jasper Philipsen, abile a sfruttare le sue doti di sprinter, regolando un gruppetto di una quarantina di atleti, tra i quali i due big Tadej Pogačar e Jonas Vingegaard. Decisamente sfortunato Filippo Ganna: caduto al chilometro 52, il verbanese si è rialzato ed è ripartito, salvo alzare bandiera bianca quando mancavano 60 chilometri al traguardo.
Fin dalle prime pedalate, la carovana gialla ha affrontato la tappa con aggressività e alte velocità. Tra sterrati, pavé e strada in salita, con continui scatti e tentativi di fuga, la corsa si è decisa quando mancavano 17 chilometri al traguardo. Protagonista il team Visma di Vingegaard che ha forzato un gioco di scie per proteggere il proprio capitano dalle folate di vento. Abile Pogačar a mettersi al riparo, proprio sfruttando il lavoro degli avversari. Non così Jonathan Milan che, assieme ad altri velocisti di razza come Tim Merlier e Dylan Groenewegen e gente partita con l’obiettivo di vincere il Tour, come Remco Evenepoel, s’è trovato allo scoperto, impossibilitato a chiudere il gap con i primi. Nella volata di Lille, Philipsen ha imposto la sua legge; al secondo posto l’eritreo Biniam Girmay, terzo il norvegese Soren Waerenskjold.
La corsa di Jonathan Milan era iniziata bene: lo sprint intermedio, a Morbecque, vinto dal “Toro di Buja”, pareva foriero di ulteriori soddisfazioni. Invece, il prosieguo della corsa non si è rivelato positivo per il campione friulano. «Giornata stressante – ha commentato nel dopo-corsa ai giornalisti –: mi dispiace davvero per come è andata, perché quel buco sul ventaglio si è aperto in un momento nel quale non ce l’aspettavamo. Poi, quando s’è trattato di provare a chiudere, davanti hanno tirato a tutta, rendendoci impossibile il rientro. Questa di Lille era una grande opportunità e ci ritroviamo con il morale un po’ basso. In ogni caso, alla prossima occasione, magari già nella terza tappa, proveremo a rifarci».
Una curva insidiosa, una folata di vento improvviso, la pesante caduta e le conseguenti botte alla schiena hanno costretto Filippo Ganna a un immediato e decisamente prematuro ritiro dal Tour de France. Un brutto colpo per le ambizioni del campione verbanese della Ineos Grenadier, che aveva iniziato la Grand Boucle con velleità da protagonista.
Oggi Seconda tappa, da Lauwin Planque a Boulogne sur Mer: 209 chilometri di saliscendi, con quasi due mila metri di dislivello e quattro colli da scalare, adatta ad azioni da lontano. Si riparte con Jasper Philipsen in maglia gialla. Primo degli italiani, Matteo Trentin (Tudor), a 10’’.
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