Sensini gioca la sfida con la Lazio: «L’Udinese è in crescita, farà meglio nel girone di ritorno e conquisterà la salvezza»
«Perez da centrale forse ha trovato il suo ruolo ideale. Payero giocatore completo, a Udine
l’ambiente è ideale»

UDINE. A Udine ha cominciato e chiuso la sua carriera italiana, alla Lazio ha vinto lo scudetto. Otto anni in Friuli, uno e spiccioli nella capitale. Nestor Sensini “gioca” la sfida in programma domenica al Friuli.
Sensini, l’Udinese alla fine del 2023 ha interrotto in extremis il lungo digiuno di vittorie in casa.
«Ci voleva. La squadra stava pagando a livello mentale gli ultimi risultati e la posizione di classifica non rendeva sereni i calciatori, almeno questa era la sensazione.
Il successo convincente e meritato con il Bologna è stata una bella iniezione di fiducia, la squadra ha dimostrato di essere in crescita».
La Lazio non è quella brillante che ci aveva abituato a vedere Sarri, ma comincia a vincere le partite in maniera sporca.
«Anche la Lazio sta migliorando. Ha avuto un inizio complicato che le ha pregiudicato la classifica, ma gli ultimi risultati sono stati confortanti. Diciamo che sarà una partita alla pari».
La tradizione dice che vincere due partite consecutive in casa è complicato.
«A queste statistiche credo poco. Dipende dal valore della squadra e anche dell’avversario».
Nella gara con il Bologna i migliori in campo sono stati i tre suoi connazionali Perez, Payero e Pereyra. La tradizione positiva degli argentini a Udine continua...
«Perez forse spostato al centro della difesa a tre ha trovato la sua collocazione ideale. Da “braccetto” rende meno, perché rispetto a Ferreira, per esempio, è meno tecnico e ha meno corsa».
La sorpresa è stata Payero. Ora che ha completato il processo di adattamento si sta dimostrando un centrocampista affidabile.
«L’aggettivo per definirlo meglio è completo. Ricordo che al Banfield aveva fatto molto bene, poi al Middlesbrough si era perso. Nel Boca non aveva giocato molto, forse a Udine ha trovato l’ambiente giusto. Il giocatore ha grandi mezzi».
Cosa ci dice di Pereyra?
«Un giocatore come lui serve in qualsiasi squadra. In estate è rimasto fermo in attesa di una soluzione e credo che sia un bene per l’Udinese averlo ancora con sè.
Il Tucu garantisce esperienza, gestione del pallone a seconda del momento della partita, assist e qualche gol».
Nell’Udinese si sta mettendo in evidenza Lucca che ha segnato sei reti. Ricorda un po’, secondo lei, il primo Iaquinta?
«Vincenzo era più completo, per struttura fisica Lucca non può avere la sua velocità, però di testa è forte e in area di rigore si sa muovere.
Onestamente dire adesso dove possa arrivare è complicato, ma mi pare che l’Udinese abbia fatto bene a investire su di lui».
Sensini, ma l’Udinese si salverà?
«Ne sono certo. Lo scorso anno la squadra partì forte e finì in calando, in questa stagione la squadra ha faticato a trovare un assetto. Se, come sento dire, arriveranno un paio di rinforzi ...».
Il primo è un altro argentini, il difensore Lautaro Giannetti. Cosa ci può dire di lui?
«Si tratta di un difensore esperto. Un buon giocatore, indubbiamente, al quale andrà dato un minimo di tempo per ambientarsi».
La Lazio riuscirà a tornare in Champions?
«Difficile. Lo scorso anno fece un’impresa sfruttando la stagione non super di squadre sulla carta con un potenziale superiore al suo. E poi ha perso Milinkovic Savic».
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