Scuffet e la crisi dell’Udinese: il pubblico ci è vicino

GEMONA. «Quando vediamo tanta gente che partecipa a questo tipo di iniziative abbiamo la percezione che il pubblico ci è vicino e si rende orgogliosi e felici di quello che facciamo».
Le parole sono di Simone Scuffet, che ha partecipato assieme ai compagni Thomas Heurtaux e Cyril Therau all'evento organizzato all'Arredo Più di Gemona del Friuli.
A salutare i propri beniamini, chiedendo foto e autografi, c'erano moltissimi bambini, e la cosa non è passata inosservata al portiere friulano.
«È molto bello vederli qui, addirittura litigano tra loro per uno scatto o una firma. I ragazzi ci prendono a esempio - ha detto Scuffet -, e questa per noi è una grande responsabilità. Sta a noi non trasmettere loro messaggi sbagliati, ma gesti e segnali giusti, anche perché potrebbero essere i calciatori di domani».
E a proposito di giovani promesse, il portiere friulano si è soffermato sulla situazione generale dei vivai italiani. «Nel nostro Paese ancora faticano ad emergere i giovani talenti, ma ultimamente si vedono calciatori che arrivano dai vivai, ed è un buon segno. Peccato che pochi riescono a giocare costantemente nei campionati maggiori, servirebbe per dare un segnale e trasmettere maggiore fiducia. Io sono rimasto a Udine, perché so che questa società mi può dare molto».
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