Sanchez diventa il Niño sporcaccione

UDINE. Sesso, bugie e videotape: sono passati 25 anni dai fasti del cult-movie di Steven Soderbergh, ma il titolo è quanto mai attuale se si pensa al rapporto – andato in frantumi come un cristallo di Boemia – tra l’ex idolo del Friuli fino all’estate del 2011, il cileno Alexis Sanchez, e la fidanzata, Valentina Roth.
A portare a galla i reali motivi di un addio piuttosto burrascoso il tabloid inglese The Sun che ha permesso alla ballerina sudamericana di vuotare il sacco sul reale motivo della fine del rapporto, un retroscena che interessa i tifosi britannici, in particolare quelli dell’Arsenal che hanno fatto diventare l’ex bianconero una delle star di Londra dopo il passaggio del giocatore dal Barcellona ai Gunners, avvenuto la scorsa estate in cambio di 35 milioni di sterline, circa 50 in euro.
«Alexis Sanchez è stato scaricato dalla sua ragazza, furiosa perché aveva permesso ai propri amici di riprendere segretamente i loro incontri sessuali», racconta il giornale londinese – una pubblicazione decisamente pop – spiegando che l’inganno è venuto a galla quando la 24enne cilena «ha trovato due guardoni nel suo guardaroba».
The Sun racconta che Valentina ha confessato il vizietto del “Niño sporcaccione” in lacrime, dopo aver sottolineato che ormai non vede il giocatore da mesi, giocatore che ha cercato inutilmente di mettersi in contatto con la ex, venendo sempre rifiutato.
«È troppo immaturo – si legge nell’intervista rilasciata al tabloid – . Non possono perdonarlo per quello che è successo quella notte. Forse Alexis pensa che sia divertente riprendere con una telecamera nascosta una donna che sta facendo l’amore con il proprio uomo, ma scommetto che sarebbe furioso se qualcuno avesse fatto lo stesso con la mamma o sua sorella. Io alla fine mi sono sentita totalmente violata», ha attaccato Valentina prima di diventare un fiume in piena e raccontare la sua versione di Sesso, bugie e videotape.
Ha ripercorso perciò le tappe dell’appuntamento, il corteggiamento di Alexis, la sensazione stupita dopo i rumori che stranamente giungevano dall’armadio, il cigolio della porta, la «faccia rossa» degli amici – «uno è Rodrigo Inostroza, che giocava una volta a calcio con Alexis e che ora lavora come il suo autista» –, la scheda sim strappata dallo smartphone, finito poi in mille pezzi. Stavolta il dribbling del Niño non ha funzionato.
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