Rivoluzione assorbita, la Gesteco si è ripresa anche senza Freeman

Cividale ha pagato un brutto inizio e ora ha due punti in meno rispetto allo scorso anno, ma la metamorfosi gialloblù sta riuscendo

Gabriele Foschiatti
Un time Out di coach Stefano Pillastrini (foto Petrussi)
Un time Out di coach Stefano Pillastrini (foto Petrussi)

Il primo tour de force stagionale è terminato e ci offre l’occasione di lanciare uno sguardo alla situazione in casa Gesteco Cividale. Inutile sottolineare come dopo 5 turni di campionato sia ancora presto per avere indicazioni definitive, molto può e deve ancora cambiare.

Come termine di paragone abbiamo scelto il periodo corrispondente della passata stagione e, prima di proseguire, è bene mettere in chiaro due evidenze che condizionano inevitabilmente il confronto.

La Ueb arriva da una rivoluzione estiva e sta giocando senza la pedina cardine del nuovo equilibrio, vale a dire Freeman, arrivato per essere il “Centro di gravità permanente” nella galassia di coach Pillastrini, ma sinora visto solo in Supercoppa.

Gli innesti estivi hanno portato in dote caratteristiche diverse e trovarsi a ricostruire una struttura di squadra dovendo rinunciare alla sua chiave di volta implica dei compromessi e delle difficoltà rispetto al ripartire da certezze consolidate, seppur in un campionato più competitivo rispetto al precedente come accaduto nella stagione 2024-25. Fatte le dovute premesse, cominciamo.

Lo scorso anno Cividale dopo 5 turni occupava la 5ª posizione, con tre vittorie e due sconfitte all’attivo, mentre oggi si trova alla 15ª, pur con soli due punti in meno.

I dati statistici sono vicini: segnava 78,6 punti e ne subiva 74 (approssimando onde evitare che il supplementare contro la Cremona risulti troppo pesante), mentre oggi ne realizza 76 e concede 74,6. Equilibrio anche a rimbalzo (35,6 contro 33,8), mentre è cresciuto parecchio il dato degli assist (13 contro 15,6, +20%) e sono migliorate le percentuali dall’arco (39% su 22,8 conclusioni contro 32% su 24,2).

L’evoluzione di Redivo da regista spiega in parte questi valori: un assist in più e 5 tiri dall’arco in meno per l’argentino rispetto alla passata stagione, iniziata con un’impressionante media di 17,8 punti (contro i 12,8 attuali).

Il leader statistico a questa voce è quest’anno Francesco Ferrari, passato da 5 a 15 punti; crescita notevole anche per Marangon, da 2,6 a 9,6 grazie ai miglioramenti al tiro da 3 (60% contro 17%). Si notano quindi delle novità, ma di fatto la rivoluzione deve ancora compiersi.

Con il ritorno di Freeman la Ueb avrà una potenza fisica a rimbalzo molto superiore; ci si attende quindi un’area più chiusa e un gioco interno più efficace, di conseguenza maggiore spazio per i tiratori sul perimetro.

Prima però il 33 dovrà tornare al 100%. Intanto i tifosi possono stare tranquilli: nonostante tutto, la Ueb regge.

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