Riecco Petagna, il piccolo Vieri del Donatello

Storia del centravanti atalantino, lanciato dal club cittadino: «Ma non ci ha mai ringraziato»

UDINE. Giovanissimi del Donatello, stagione 2010-2011, Andrea Petagna aveva 15/16 anni. Era un ragazzino di belle speranze, come tanti. Adesso tutti parlano di lui. Dopo che già con la vittoria del torneo di Viareggio con il Milan di Inzaghi tre anni fa si era fatto un certo nome. Poi un periodo di oblio, prestito alla Samp, poi all’Ascoli, controllato però dall’Atalanta che in quanto a giovani sa come comportarsi. E ora Petagna è sbocciato. «E noi siamo orgogliosi di lui», spiega il presidente del Donatello Udine, Simone Ronco.

Il ragazzo, originario di Trieste, arriva da una famiglia di calciatori. Il nonno fu lo scopritore nientemeno che di Fabio Capello e Edy Reja, che un anno fa, da allenatore dell’Atalanta, si “mangiava” le cassette del ragazzotto con la maglia dell’Ascoli. Racconta il suo allenatore ai tempi di Udine, lo sloveno Igor Bric: «Fisico da bomber, sapeva proteggere bene la palla, aveva grandi doti, prima su tutti il carattere che metteva negli allenamenti».

Poi Ronco ricorda un particolare, non certo insignificante: «Aveva voglia di fare sacrifici, arrivava da Trieste per gli allenamenti in treno». Continua il mister: «Con il lavoro individuale ora è migliorato tecnicamente ed è riuscito a raggiungere un livello che io, sono sincero, non pensavo potesse raggiungere. Insomma, sì, mi ha stupito Andrea eccome». Dopo quegli anni nei Giovanissimi il suo talento, e soprattutto il suo fisico pur in divenire ma già “alla Vieri”, non sfuggirono all’occhio lungo del Milan. Intanto i suoi compagni al Donatello si aggiudicarono lo scudettino dei Giovanissimi, regalando un successo che entra nella storia della gloriosa fucina di giovani a Udine.

Ora al Donatello, ovviamente si fa il tifo per Petagna. Con una speranza, e un filo di delusione, nemmeno tanto celato. «Cisotti, il carnico che giocava in quella squadra ed ora è in B viene spesso a salutarci e ringraziarci, Petagna non s’è ancora visto, speriamo che venga presto», spiegano il presidente Ronco e il mister Bric. Che aggiunge: «Vedere un tuo ragazzo far parlare di se in A è una soddisfazione unica, credetemi». (a.s.)

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